La proteina C-reattiva, ma non il colesterolo LDL, è associata a regressione di ateroma coronarico ed eventi cardiovascolari dopo terapia intensiva con statine
I livelli basali di proteina C-reattiva ( CRP ) predicono gli eventi avversi cardiovascolari maggiori ( MACE: morte, infarto miocardico, ictus, rivascolarizzazione coronarica e ricovero per angina instabile ).
L'associazione tra i cambiamenti nei livelli di CRP con la progressione della placca e MACE nella impostazione di una terapia con statine massimamente intensiva non è nota.
Lo studio SATURN ( Coronary Atheroma by Intravascular Ultrasound: Effect of Rosuvastatin Versus Atorvastatin ) ha utilizzato misurazioni seriali ultrasonografiche intravascolari del volume dell'ateroma coronarico in pazienti trattati con Rosuvastatina ( Crestor ) 40 mg o Atorvastatina ( Lipitor, Torvast ) 80 mg per 24 mesi.
I gruppi di trattamento non hanno mostrato differenze significative nel cambiamento dal basale della percentuale del volume dell'ateroma in base a ecografia intravascolare, effetti CRP-modulanti, o tassi di MACE, consentendo così una analisi post hoc per esaminare le associazioni tra i cambiamenti nei livelli di CRP con la progressione della malattia coronarica e le reazioni avverse cardiovascolari gravi.
I pazienti con livelli di CRP non-crescenti ( n=621 ) hanno presentato livelli di CRP più alti al basale ( 2.3 vs 1.1 mg/l; P minore di 0.001 ) e inferiori al follow-up ( 0.8 vs 1.6 mg/l; P minore di 0.001 ), rispetto ai pazienti con livelli crescenti di CRP ( n=364 ).
Un livello di CRP non-crescente è risultato associato in modo indipendente a una maggiore percentuale di regressione del volume dell'ateroma ( P=0.01 ).
Sebbene le variazioni di CRP non siano risultate associate a MACE ( hazard ratio, HR=1.18; P=0.17 ), la proteina C-reattiva durante il trattamento era associata significativamente a MACE ( HR=1.28; P=0.02 ).
I livelli di colesterolo LDL durante il trattamento non erano correlati con gli eventi avversi cardiovascolari maggiori ( HR=1.09; P=0.45 ).
In conclusione, dopo 24 mesi di terapia intensiva con statine, i livelli di proteina C-reattiva durante il trattamento sono risultati associati a MACE.
L'infiammazione può essere un importante fattore di rischio cardiovascolare residuo nei pazienti con malattia coronarica, nonostante la terapia aggressiva con statine. ( Xagena2013 )
Puri R et al, Circulation 2013; 128: 2395-2403
Cardio2013 Farma2013
Indietro
Altri articoli
Effetti della Rosuvastatina sul ateroma coronarico nei pazienti con malattia coronarica
Precedenti studi, che avevano fatto uso dell’angiografia coronarica quantitativa, hanno dimostrato che la terapia con le statine rallenta la progressione...
Studio ERASE: CSL-111 non è associato a riduzione del volume dell’ateroma rispetto al placebo
Lo studio ERASE ha valutato l’effetto sul carico di placca delle HDL ricostituite ( rHDL ), rispetto al placebo, tra...
Una marcata regressione dell’ateroma coronarico può produrre un allargamento del lume vasale
Nuovi dati riguardanti lo studio ASTEROID hanno mostrato che la marcata regressione dell’ateroma coronarico è associata ad un allargamento del...
Una marcata regressione dell’ateroma coronarico può produrre un allargamento del lume vasale
Nuovi dati riguardanti lo studio ASTEROID hanno mostrato che la marcata regressione dell’ateroma coronarico è associata ad un allargamento del...
Fattori di rischio nella progressione di ateroma aortico nei pazienti con ictus e TIA
Lo studio ha indagato sull’associazione tra elevati livelli di omocisteina, altri fattori di rischio vascolare per l’ictus ed il rischio...
Fattori di rischio nella progressione dell'ateroma aortico nei pazienti con ictus e TIA
Lo studio ha indagato sull'associazione tra elevati livelli di omocisteina, altri fattori di rischio vascolare per l'ictus ed il rischio...
Fattori di rischio nella progressione dell’ateroma aortico nei pazienti con ictus e TIA
Lo studio ha indagato sull’associazione tra elevati livelli di omocisteina, altri fattori di rischio vascolare per l’ictus ed il rischio...