Cardiomiopatia: l’impiego di Ace inibitori e sartani abbassa l’incidenza di shock appropriati erogati dai dispositivi ICD


Per i pazienti con cardiomiopatia, l’uso di inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina ( ACEi; Ace inibitori ) e di antagonisti del recettore dell'angiotensina ( ARB; sartani ) è associato a una significativamente minore incidenza di shock appropriati da parte del defibrillatore cardiaco impiantabile ( ICD ).

E’ stato esaminato il ruolo degli Ace-inibitori e dei sartani nella prevenzione della morte cardiaca improvvisa tra i pazienti con cardiomiopatia.

I dati sono stati ottenuti da 1.509 pazienti, di cui l'80% erano in trattamento con Ace inibitori o sartani, e il 20% non stava assumendo questi farmaci.

Un totale di 574 pazienti ( 287 in ciascun gruppo ) sono stati inclusi nelle analisi.

Sono stati identificati 334 shock appropriati da dispositivi ICD nell’intera coorte nel corso, in media, di 2.5 anni.
A uno, tre e cinque anni l’impiego di Ace inibitori o sartani è risultato correlato a una minore incidenza di shock appropriati ( 7.7, 16.7, e 18.5 versus 13.2, 27.5, e 32.0%, rispettivamente; p = 0.005 ).

Tra i pazienti con velocità di filtrazione glomerulare ( GFR ) maggiore di 60 e da 30 a 60 ml/min/1.73 m², il rischio di shock appropriati da parte di ICD è risultato aumentato del 45 e del 77%, rispettivamente, per quelli non in terapia con Ace inibitori o sartani rispetto a quelli che stavano assumendo Ace inibitori o sartani.

Dallo studio è emerso che gli Ace inibitori o i sartani sono associati a una significativamente minore incidenza di shock appropriati da parte deil defibrillatore impiantabile nei pazienti con cardiomiopatia e velocità di filtrazione glomerulare maggiore o uguale a 30 ml/min/1.73 m², con un effetto neutro in quelli con velocità di filtrazione glomerulare inferiore a 30 ml/min/1.73 m². ( Xagena2015 )

Fonte: American Journal of Cardiology, 2015

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