Acidi grassi n-3 ed eventi cardiovascolari dopo infarto del miocardio
I risultati di studi prospettici di coorte, randomizzati e controllati, hanno fornito le prove dell'effetto protettivo degli Acidi grassi n-3 contro le malattie cardiovascolari.
Uno studio ha esaminato l'effetto degli Acidi grassi Omega-3 ( PUFA n-3 ) marini eicosapentaenoico ( EPA ) e docosaesaenoico ( DHA ) e dell'Acido alfa-linoleico derivato dalle piante sul tasso di eventi cardiovascolari in pazienti con pregresso infarto miocardico.
Nello studio multicentrico, in doppio cieco e placebo controllato, 4837 pazienti di età compresa tra 60 e 80 anni ( 78% uomini ) con pregresso infarto del miocardio e che stavano ricevendo la terapia corrente anti-ipertensiva, anti-trombotica e di modificazione dei lipidi, sono stati assegnati in maniera casuale a ricevere per 40 mesi una delle 4 margarine dello studio: margarina supplementata con una combinazione di Acido eicosapentaenoico e Acido docosaesaenoico ( con l'obiettivo di un’assunzione addizionale giornaliera dei due acidi pari a 400 mg ), una margarina supplementata con Acido alfa-linoleico ( per un'assunzione addizionale giornaliera di Acido alfa-linoleico di 2 g ), una margarina supplementata con Acido eicosapentaenoico e Acido docosaesaenoico e Acido alfa-linoleico o una margarina placebo.
L'end point primario era il tasso di eventi cardiovascolari maggiori, che comprendeva eventi cardiovascolari fatali e non-fatali e interventi cardiaci.
I dati sono stati analizzati secondo l’approccio intention-to-treat con l'utilizzo di modelli di rischio proporzionali di Cox.
I pazienti hanno consumato, in media, 18.8 g di margarina al giorno per un'assunzione addizionale di 226 mg di Acido eicosapentaenoico combinato con 150 mg di Acido docosaesaenoico, 1.9 g di Acido alfa-linoleico o entrambi nei gruppi con trattamento attivo.
Nel periodo di follow-up, nel 13.9% ( n=671 ) dei pazienti è stato osservato un evento cardiovascolare maggiore.
Né l’Acido eicosapentaenoico - Acido docosaesaenoico né l’Acido alfa-linoleico hanno ridotto questo endpoint primario ( hazard ratio con EPA-DHA: 1.01, P=0.93; hazard ratio Acido alfa-linoleico 0.91, P=0.20 ).
Nel gruppo pre-specificato di donne, rispetto a placebo e EPA-DHA da soli, l'Acido alfa-linoleico è risultato associato a una riduzione nel tasso di eventi cardiovascolari maggiori vicina alla significatività ( HR=0.73; P=0.07 ).
Il tasso di eventi avversi non ha mostrato differenze significative tra i gruppi.
In conclusione, una supplementazione con bassa dose di EPA-DHA o Acido alfa-linoleico non ha ridotto in modo significativo il tasso di eventi cardiovascolari maggiori tra pazienti con pregresso infarto miocardico e in trattamento con terapia corrente anti-ipertensiva, anti-trombotica e di modificazione dei lipidi. ( Xagena2010 )
Kromhout D et al, N Engl J Med 2010; 363: 2015-26
Farma2010 Cardio2010
Indietro
Altri articoli
Gotta e incidenza di 12 malattie cardiovascolari
La gotta, una comune artropatia da cristalli, è associata a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari. Si è cercato...
Prediabete e rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica tra gli adulti sopravvissuti a tumore infantile nella coorte St Jude Lifetime
Poco si sa circa la prevalenza del prediabete e il rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica (...
Colesterolo non-HDL e colesterolo LDL nell’infanzia ed eventi cardiovascolari aterosclerotici nell’adulto
Sebbene il colesterolo da lipoproteine a bassa densità ( colesterolo LDL ) rimanga il target primario del colesterolo nella pratica...
Aldosteronismo primario subclinico e salute cardiovascolare
L'aldosteronismo primario, caratterizzato da un'evidente produzione di aldosterone renina-indipendente, è una forma comune ma sottoriconosciuta di ipertensione e malattia cardiovascolare. Evidenze...
Infiammazione e colesterolo come predittori di eventi cardiovascolari nei pazienti ad alto rischio con intolleranza alle statine
Tra i pazienti trattati con terapia con statine ai livelli di colesterolo raccomandati dalle lineeguida, il rischio infiammatorio residuo valutato...
Semaglutide ed esiti cardiovascolari nell'obesità senza diabete
Semaglutide ( Wegovy ), un agonista del recettore di GPL-1 ( peptide-1 simil-glucagone ), ha dimostrato di ridurre il rischio...
Infezione grave e rischio di malattie cardiovascolari
L’eccesso di rischio di malattie cardiovascolari associato a un’ampia gamma di malattie infettive non è noto. È stato quantificato il...
Associazione tra disturbi ipertensivi della gravidanza e malattie cardiovascolari entro 24 mesi dal parto
Nonostante la ben nota associazione tra disturbi ipertensivi della gravidanza e malattie cardiovascolari, esistono dati limitati su quali specifiche diagnosi...
Sicurezza cardiovascolare della terapia sostitutiva con Testosterone
La sicurezza cardiovascolare della terapia sostitutiva con Testosterone negli uomini di mezza età e anziani affetti da ipogonadismo non è...
Diabete di tipo 2: sintesi delle principali evidenze in soggetti con malattia cardiovascolare e/o malattia renale cronica
Benefici cardiovascolari degli inibitori di SGLT2 e agonisti recettoriali di GLP1 Diversi studi clinici randomizzati hanno dimostrato per gli inibitori di...