Biomarcatori degli Acidi grassi Omega-6 assunti con la dieta e malattia cardiovascolare incidente e mortalità
Le raccomandazioni dietetiche globali e gli effetti cardiovascolari dell'Acido Linoleico, il principale Acido grasso Omega-6 nella dieta e il suo principale metabolita, l'Acido Arachidonico, rimangono controversi.
Per far fronte a questa incertezza e informare le raccomandazioni internazionali, si è valutato in che modo i livelli circolanti e tissutali in vivo di Acido Linoleico e Acido Arachidonico si relazionino con malattie cardiovascolari incidenti in numerosi studi internazionali.
Sono state effettuate analisi armonizzate, de novo, a livello individuale in un consorzio globale di 30 studi osservazionali prospettici provenienti da 13 Paesi.
Sono state studiate le associazioni regolate per multivariabili di biomarcatori di Acido Linoleico e Acido Arachidonico del tessuto adiposo e circolanti con malattia cardiovascolare totale incidente e sottotipi ( cardiopatia coronarica, ictus ischemico, mortalità cardiovascolare ) secondo un piano analitico prespecificato.
I livelli di Acido Linoleico e Acido Arachidonico, misurati come percentuale degli acidi grassi totali, sono stati valutati linearmente in base al loro intervallo interquintile ( cioè l'intervallo tra il punto medio del primo e del quinto quintile ) e categoricamente per quintili.
I risultati specifici dello studio sono stati riuniti usando la meta-analisi ponderata di varianza inversa.
L'eterogeneità è stata esaminata per età, sesso, etnia, diabete mellito, uso di statine, uso di Aspirina, livelli di Omega-3, e genotipo di desaturasi 1 degli acidi grassi.
In 30 studi prospettici con mediane di follow-up comprese tra 2.5 e 31.9 anni, 15.198 eventi cardiovascolari incidenti si sono verificati tra 68.659 partecipanti.
Livelli più elevati di Acido Linoleico sono risultati significativamente associati a minori rischi di malattia cardiovascolare totale, mortalità cardiovascolare e ictus ischemico, con hazard ratio per intervallo interquintile di 0.93, 0.78 e 0.88, rispettivamente, e in modo non-significativo con un rischio inferiore di coronaropatia ( 0.94 ).
Le relazioni sono state simili per Acido Linoleico valutato su tutti i quintili.
I livelli di Acido Arachidonico non sono stati associati a un rischio maggiore di esiti cardiovascolari; in un confronto tra quintili estremi, livelli più alti sono stati associati a un minore rischio di malattia cardiovascolare totale ( 0.92 ).
Nessuna eterogeneità costante per sottogruppi di popolazione è stata identificata nelle relazioni osservate.
Nelle analisi globali riunite, i livelli più elevati in vivo circolanti e tissutali di Acido Linoleico e probabilmente Acido Arachidonico sono stati associati a un minor rischio di eventi cardiovascolari maggiori.
Questi risultati supportano un ruolo favorevole per l'Acido Linoleico nella prevenzione della malattia cardiovascolare. ( Xagena2019 )
Marklund M et al, Circulation 2019; 139: 2422-2436
Cardio2019 Endo2019 Nutri2019
Indietro
Altri articoli
Gotta e incidenza di 12 malattie cardiovascolari
La gotta, una comune artropatia da cristalli, è associata a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari. Si è cercato...
Prediabete e rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica tra gli adulti sopravvissuti a tumore infantile nella coorte St Jude Lifetime
Poco si sa circa la prevalenza del prediabete e il rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica (...
Colesterolo non-HDL e colesterolo LDL nell’infanzia ed eventi cardiovascolari aterosclerotici nell’adulto
Sebbene il colesterolo da lipoproteine a bassa densità ( colesterolo LDL ) rimanga il target primario del colesterolo nella pratica...
Aldosteronismo primario subclinico e salute cardiovascolare
L'aldosteronismo primario, caratterizzato da un'evidente produzione di aldosterone renina-indipendente, è una forma comune ma sottoriconosciuta di ipertensione e malattia cardiovascolare. Evidenze...
Infiammazione e colesterolo come predittori di eventi cardiovascolari nei pazienti ad alto rischio con intolleranza alle statine
Tra i pazienti trattati con terapia con statine ai livelli di colesterolo raccomandati dalle lineeguida, il rischio infiammatorio residuo valutato...
Semaglutide ed esiti cardiovascolari nell'obesità senza diabete
Semaglutide ( Wegovy ), un agonista del recettore di GPL-1 ( peptide-1 simil-glucagone ), ha dimostrato di ridurre il rischio...
Infezione grave e rischio di malattie cardiovascolari
L’eccesso di rischio di malattie cardiovascolari associato a un’ampia gamma di malattie infettive non è noto. È stato quantificato il...
Associazione tra disturbi ipertensivi della gravidanza e malattie cardiovascolari entro 24 mesi dal parto
Nonostante la ben nota associazione tra disturbi ipertensivi della gravidanza e malattie cardiovascolari, esistono dati limitati su quali specifiche diagnosi...
Sicurezza cardiovascolare della terapia sostitutiva con Testosterone
La sicurezza cardiovascolare della terapia sostitutiva con Testosterone negli uomini di mezza età e anziani affetti da ipogonadismo non è...
Diabete di tipo 2: sintesi delle principali evidenze in soggetti con malattia cardiovascolare e/o malattia renale cronica
Benefici cardiovascolari degli inibitori di SGLT2 e agonisti recettoriali di GLP1 Diversi studi clinici randomizzati hanno dimostrato per gli inibitori di...