Danno renale acuto ed esiti cardiovascolari nell’ipertensione acuta grave


L'associazione tra disfunzione renale ed esiti nell'ipertensione acuta grave è poco nota.

Uno studio ha misurato l'associazione tra malattia renale cronica al basale ( velocità di filtrazione glomerulare stimata ), danno renale acuto ( diminuzione della velocità di filtrazione glomerulare maggiore o uguale a 25% dal basale ) ed esito in pazienti ricoverati in ospedale per ipertensione acuta grave.

Il registro STAT ( Studying the Treatment of Acute Hypertension ) comprende pazienti con ipertensione acuta grave, definita come una o più misurazioni della pressione sanguigna sistolica maggiore di 180 mmHg e/o diastolica maggiore di 110 mmHg, e trattati con terapia intravenosa antipertensiva.

All'ammissione, il 79% della coorte ( n=1566 ) mostrava malattia renale cronica di livello almeno lieve ( velocità di filtrazione glomerulare stimata inferiore a 60 mL/min nel 46%, inferiore a 30 mL/min nel 22% ).

I pazienti con malattia renale cronica hanno mostrato maggiore probabilità di sviluppare insufficienza cardiaca ( P inferiore a 0.0001 ), infarto del miocardio senza sopraslivellamento del segmento ST ( P=0.003 ) e danno renale acuto ( P inferiore a 0.007 ).

I pazienti con danno renale acuto sono risultati a maggior rischio di insufficienza e arresto cardiaco ( P inferiore o uguale a 0.0001 per entrambi ) e hanno mostrato maggiore mortalità a 90 giorni ( P=0.003 ).

Qualunque perdita acuta della velocità di filtrazione glomerulare stimata durante il ricovero in ospedale è risultata indipendentemente associata a un aumento del rischio di morte ( odds ratio, OR=1.05; P=0.03 per una diminuzione di 10 mL/min ).

Altri predittori indipendenti di mortalità hanno incluso aumento dell'età ( P inferiore a 0.0001 ), genere maschile ( P=0.016 ), razza bianca versus nera ( P=0.003 ) e peggiore funzione renale al basale ( P=0.003 ).

In conclusione, la malattia renale cronica è una comorbilità comune tra pazienti ricoverati in ospedale con ipertensione acuta grave e il danno renale acuto è una forma frequente di disfunzione acuta dell'organo bersaglio, in particolare nei pazienti con malattia cronica al basale e ciascun grado di danno renale acuto è associato a un maggior rischio di morbilità e mortalità. ( Xagena2010 )

Szczech LA et al, Circulation 2010; 121: 2183-2191


Cardio2010 Nefro2010



Indietro

Altri articoli

La gotta, una comune artropatia da cristalli, è associata a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari. Si è cercato...


Poco si sa circa la prevalenza del prediabete e il rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica (...


Sebbene il colesterolo da lipoproteine ​​a bassa densità ( colesterolo LDL ) rimanga il target primario del colesterolo nella pratica...


L'aldosteronismo primario, caratterizzato da un'evidente produzione di aldosterone renina-indipendente, è una forma comune ma sottoriconosciuta di ipertensione e malattia cardiovascolare. Evidenze...


Tra i pazienti trattati con terapia con statine ai livelli di colesterolo raccomandati dalle lineeguida, il rischio infiammatorio residuo valutato...


Semaglutide ( Wegovy ), un agonista del recettore di GPL-1 ( peptide-1 simil-glucagone ), ha dimostrato di ridurre il rischio...


L’eccesso di rischio di malattie cardiovascolari associato a un’ampia gamma di malattie infettive non è noto. È stato quantificato il...


Nonostante la ben nota associazione tra disturbi ipertensivi della gravidanza e malattie cardiovascolari, esistono dati limitati su quali specifiche diagnosi...


La sicurezza cardiovascolare della terapia sostitutiva con Testosterone negli uomini di mezza età e anziani affetti da ipogonadismo non è...


Benefici cardiovascolari degli inibitori di SGLT2 e agonisti recettoriali di GLP1 Diversi studi clinici randomizzati hanno dimostrato per gli inibitori di...