Diabete mellito di tipo 2: gli eventi avversi cardiovascolari maggiori di Exenatide comparabili a quelli del placebo
L'incidenza degli eventi avversi cardiovascolari maggiori è risultata simile negli adulti con diabete mellito di tipo 2 con o senza precedente malattia cardiovascolare trattata con iniezioni sottocutanee di Exenatide a rilascio prolungato ( Bydureon ) o di placebo, secondo i risultati dello studio EXSCEL ( EXenatide Study of Cardiovascular Event Lowering ).
Lo studio ha dimostrato che Exenatide non ha prodotto reazioni negative a livello cardiovascolare, indicando che il farmaco può essere utilizzato in modo sicuro nelle persone con diabete mellito di tipo 2 e con patologia cardiovascolare.
Inoltre, non è stato riscontrato un aumento del rischio di ipoglicemia, pancreatite acuta, cancro al pancreas o carcinoma midollare della tiroide.
Sono stati valutati i dati dello studio EXSCEL su 14.752 adulti con diabete mellito di tipo 2 ( 73.1% con precedente malattia cardiovascolare ) assegnati in modo casuale ad Exenatide ( n = 7.356 ) o a placebo ( n = 7.396 ) una volta a settimana nel periodo 2010-2015.
L'obiettivo era quello di esaminare il rischio cardiovascolare di Exenatide.
L'endpoint primario comprendeva la mortalità per cause cardiovascolari, la prima comparsa di infarto miocardico non-fatale o ictus non-fatale.
Gli endpoint secondari comprendevano la morte per qualsiasi causa, la morte per cause cardiovascolari e la prima comparsa di infarto miocardico non-fatale o fatale, ictus non-fatale o fatale, il ricovero per sindrome coronarica acuta e il ricovero per insufficienza cardiaca.
Il follow-up è stato in media di 3.2 anni.
L'emoglobina glicata ( HbA1c ), il peso corporeo, la pressione sanguigna sistolica, il colesterolo LDL e i trigliceridi erano più bassi nel gruppo Exenatide rispetto al gruppo placebo, mentre la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca diastolica sono risultati più elevati.
Nell'analisi intention-to-treat, l'Exenatide non era inferiore al placebo riguardo alla sicurezza ( P per la non-inferiorità minore di 0.001 ) e non-superiore al placebo riguardo all'efficacia ( P per superiorità = 0.06 ).
Il rischio di morte per qualsiasi causa è risultato più basso nel gruppo Exenatide rispetto al gruppo placebo ( 6.9% versus 7.9%, hazard ratio, HR=0.86, IC 95%, 0.77-0.97 ).
Tuttavia, non sono state osservate differenze significative tra i gruppi per i tassi di primo infarto miocardico fatale o non-fatale, ictus fatale o non-fatale e altri esiti secondari.
Entrambi i gruppi presentavano tassi simili di procedure di rivascolarizzazione cardiovascolare e periferiche.
I rischi per l'assunzione di un ulteriore ipoglicemizzante ( HR = 0,67; 95% CI, 0,63-0,71 ) e l'inizio di una terapia a lungo termine con Insulina ( HR = 0.61; IC 95%, 0.54-0.68 ) erano più bassi nel gruppo Exenatide rispetto al gruppo placebo.
Non sono state osservate differenze significative tra i gruppi riguardo all'incidenza di eventi avversi gravi, eventi di interesse clinico o grave ipoglicemia.
Le percentuali di eventi confermati di pancreatite acuta, di malattia neoplastica in generale, di tumore al pancreas e di carcinoma midollare della tiroide erano simili tra i gruppi. ( Xagena2017 )
Fonte: EASD ( European Association for the Study of Diabetes ) Annual Meeting, 2017
Endo2017 Cardio2017 Farma2017
Indietro
Altri articoli
Gotta e incidenza di 12 malattie cardiovascolari
La gotta, una comune artropatia da cristalli, è associata a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari. Si è cercato...
Prediabete e rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica tra gli adulti sopravvissuti a tumore infantile nella coorte St Jude Lifetime
Poco si sa circa la prevalenza del prediabete e il rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica (...
Colesterolo non-HDL e colesterolo LDL nell’infanzia ed eventi cardiovascolari aterosclerotici nell’adulto
Sebbene il colesterolo da lipoproteine a bassa densità ( colesterolo LDL ) rimanga il target primario del colesterolo nella pratica...
Aldosteronismo primario subclinico e salute cardiovascolare
L'aldosteronismo primario, caratterizzato da un'evidente produzione di aldosterone renina-indipendente, è una forma comune ma sottoriconosciuta di ipertensione e malattia cardiovascolare. Evidenze...
Infiammazione e colesterolo come predittori di eventi cardiovascolari nei pazienti ad alto rischio con intolleranza alle statine
Tra i pazienti trattati con terapia con statine ai livelli di colesterolo raccomandati dalle lineeguida, il rischio infiammatorio residuo valutato...
Semaglutide ed esiti cardiovascolari nell'obesità senza diabete
Semaglutide ( Wegovy ), un agonista del recettore di GPL-1 ( peptide-1 simil-glucagone ), ha dimostrato di ridurre il rischio...
Infezione grave e rischio di malattie cardiovascolari
L’eccesso di rischio di malattie cardiovascolari associato a un’ampia gamma di malattie infettive non è noto. È stato quantificato il...
Associazione tra disturbi ipertensivi della gravidanza e malattie cardiovascolari entro 24 mesi dal parto
Nonostante la ben nota associazione tra disturbi ipertensivi della gravidanza e malattie cardiovascolari, esistono dati limitati su quali specifiche diagnosi...
Sicurezza cardiovascolare della terapia sostitutiva con Testosterone
La sicurezza cardiovascolare della terapia sostitutiva con Testosterone negli uomini di mezza età e anziani affetti da ipogonadismo non è...
Diabete di tipo 2: sintesi delle principali evidenze in soggetti con malattia cardiovascolare e/o malattia renale cronica
Benefici cardiovascolari degli inibitori di SGLT2 e agonisti recettoriali di GLP1 Diversi studi clinici randomizzati hanno dimostrato per gli inibitori di...