Effetti del Captopril sul rischio di eventi cardiovascolari avversi dopo infarto miocardico acuto


L’ipertensione è un noto fattore di rischio per l’infarto miocardico.
E’ meno chiaro il ruolo prognostico dell’ipertensione nei soggetti sopravvissuti ad un infarto miocardico.

Uno studio coordinato da Ricercatori del Brigham and Women’s Hospital di Boston ha esaminato il rischio di eventi cardiovascolari maggiori ( morte cardiovascolare, insufficienza cardiaca, recidiva di infarto miocardico, ictus ) e ha valutato l’efficacia del Captopril, un Ace inibitore, in 906 pazienti con ipertensione e 1.325 pazienti senza ipertensione, partecipanti allo studio SAVE.

Tutti i pazienti erano sopravvissuti ad un infarto miocardico acuto e presentavano una disfunzione sistolica ventricolare sinistra, ma senza scompenso cardiaco manifesto.

I pazienti sono stati assegnati in modo random a ricevere Captopril o placebo.

Il periodo di follow-up medio è stato di 42 mesi.

Nei sopravvissuti ad un infarto miocardico acuto ed in presenza di disfunzione sistolica ventricolare sinistra, l’ipertensione, precedente, era associata ad un maggiore rischio di successivi eventi cardiovascolari avversi, non direttamente spiegabili con gli elevati livelli pressori.

L’impiego del Captopril è risultato benefico sia nei pazienti con ipertensione che in quelli senza. ( Xagena2004 )

Kencharah S et al, Am Heart J 2004; 148: 356-364

Cardio2004 Farma2004


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