Effetto della riduzione della omocisteina con Acido Folico sugli eventi cardiovascolari nei pazienti con malattia renale


Una revisione sistematica e una meta-analisi hanno analizzato l'effetto della riduzione della omocisteina mediante Acido Folico sugli esiti cardiovascolari nelle persone con malattie renali.

Sono stati esaminati gli studi randomizzati fino a giugno 2011 effettuati su pazienti con malattia renale cronica non-dipendente da dialisi, o malattia renale allo stadio terminale, o con un trapianto di rene funzionante, con almeno 100 anni-paziente di follow-up e con valutazione dell'effetto della terapia di riduzione dei livelli di omocisteina con Acido Folico.

L'endpoint primario erano gli eventi cardiovascolari ( infarto miocardico, ictus, mortalità cardiovascolare ).
Gli endpoint secondari comprendevano i singoli componenti del composito, mortalità per tutte le cause, trombosi dell’accesso, richiesta di terapia di sostituzione renale, ed eventi avversi riportati, tra cui eventi ematologici e neurologici.

Sono stati identificati 11 studi con 4.389 persone con malattia renale cronica, 2.452 con malattia renale in stadio finale e 4.110 con trapianti di rene funzionanti ( 10.951 partecipanti in totale ).

La terapia a base di Acido Folico per l’omocisteina non ha impedito gli eventi cardiovascolari ( rischio relativo 0.97, P=0.326 ) o uno qualsiasi degli esiti secondari.

Non c'è stata evidenza di eterogeneità nelle analisi dei sottogruppi, tra cui quelle sulla categoria di malattia renale, tassi di malattia pre-esistente, o il livello di omocisteina basale.
Le definizioni di malattia renale cronica variavano ampiamente tra gli studi.
Gli eventi non-cardiovascolari non hanno potuto essere analizzati dato che pochi studi hanno riportato questi effetti.

In conclusione, la riduzione della omocisteina con Acido Folico non riduce gli eventi cardiovascolari nei pazienti con malattia renale.
I regimi terapeutici a base di Acido Folico non devono essere utilizzati per la prevenzione di eventi cardiovascolari in persone con malattie renali. ( Xagena2012 )

Jardine MJ et al, BMJ 2012; 344: e3533


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