Efficacia e sicurezza di Alirocumab nella riduzione dei lipidi e degli eventi cardiovascolari
Alirocumab ( Praluent ), un anticorpo monoclonale che inibisce la proproteina convertasi subtilisina/kexina di tipo 9 ( PCSK9 ), ha dimostrato di ridurre i livelli di colesterolo LDL ( lipoproteina a bassa densità ) nei pazienti che ricevono la terapia con statine.
Studi di maggiori dimensioni e di più lunga durata sono necessari per stabilire la sicurezza e l'efficacia degli inibitori di PCSK9.
E’ stato condotto uno studio randomizzato, ODYSSEY LONG TERM, che ha coinvolto 2341 pazienti ad alto rischio di eventi cardiovascolari che avevano livelli di colesterolo LDL di 70 mg per decilitro ( 1.8 mmol per litro ) o superiori e stavamo ricevendo il trattamento con statine alla dose massima tollerata ( la dose massima associata a un accettabile profilo degli effetti collaterali ), con o senza altra terapia ipolipemizzante.
I pazienti sono stati assegnati in modo casuale in un rapporto 2:1 a ricevere Alirocumab ( 150 mg ) oppure placebo 1 ml per via sottocutanea ogni 2 settimane per 78 settimane.
L'endpoint primario di efficacia era la variazione percentuale calcolata nel livello di colesterolo LDL dal basale alla settimana 24.
Alla settimana 24, la differenza tra i gruppi Alirocumab e placebo nella variazione percentuale media, rispetto al basale, del livello di colesterolo LDL è stata di -62 punti percentuali ( P inferiore a 0.001 ); l'effetto del trattamento è rimasto costante per un periodo di 78 settimane.
Il gruppo Alirocumab, rispetto al gruppo placebo, ha presentato tassi più elevati di reazioni al sito di iniezione ( 5.9% vs 4.2% ), mialgia ( 5.4% contro 2.9% ), eventi neurocognitivi ( 1.2% vs 0.5% ), ed eventi oftalmologici ( 2.9% vs 1.9% ).
In una analisi post hoc, il tasso di eventi avversi cardiovascolari maggiori ( morte per malattia coronarica, infarto miocardico non-fatale, ictus ischemico fatale o non-fatale, angina instabile o con necessità di ospedalizzazione ) è stato inferiore con Alirocumab che con placebo ( 1.7% vs 3.3%; hazard ratio, HR=0.52; 95% intervallo di confidenza, 0.31-0.90; P nominale = 0.02 ).
In conclusione, in un periodo di 78 settimane, Alirocumab, aggiunto alla terapia con statine alla dose massima tollerata, ha ridotto in modo significativo i livelli di colesterolo LDL.
In una analisi post hoc si è evidenziata una riduzione del tasso di eventi cardiovascolari con Alirocumab. ( Xagena2015 )
Robinson JG et al, N Engl J Med 2015; 372: 1489- 1499
Endo2015 Cardio2015 Farma2105
Indietro
Altri articoli
Gotta e incidenza di 12 malattie cardiovascolari
La gotta, una comune artropatia da cristalli, è associata a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari. Si è cercato...
Prediabete e rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica tra gli adulti sopravvissuti a tumore infantile nella coorte St Jude Lifetime
Poco si sa circa la prevalenza del prediabete e il rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica (...
Colesterolo non-HDL e colesterolo LDL nell’infanzia ed eventi cardiovascolari aterosclerotici nell’adulto
Sebbene il colesterolo da lipoproteine a bassa densità ( colesterolo LDL ) rimanga il target primario del colesterolo nella pratica...
Aldosteronismo primario subclinico e salute cardiovascolare
L'aldosteronismo primario, caratterizzato da un'evidente produzione di aldosterone renina-indipendente, è una forma comune ma sottoriconosciuta di ipertensione e malattia cardiovascolare. Evidenze...
Infiammazione e colesterolo come predittori di eventi cardiovascolari nei pazienti ad alto rischio con intolleranza alle statine
Tra i pazienti trattati con terapia con statine ai livelli di colesterolo raccomandati dalle lineeguida, il rischio infiammatorio residuo valutato...
Semaglutide ed esiti cardiovascolari nell'obesità senza diabete
Semaglutide ( Wegovy ), un agonista del recettore di GPL-1 ( peptide-1 simil-glucagone ), ha dimostrato di ridurre il rischio...
Infezione grave e rischio di malattie cardiovascolari
L’eccesso di rischio di malattie cardiovascolari associato a un’ampia gamma di malattie infettive non è noto. È stato quantificato il...
Associazione tra disturbi ipertensivi della gravidanza e malattie cardiovascolari entro 24 mesi dal parto
Nonostante la ben nota associazione tra disturbi ipertensivi della gravidanza e malattie cardiovascolari, esistono dati limitati su quali specifiche diagnosi...
Sicurezza cardiovascolare della terapia sostitutiva con Testosterone
La sicurezza cardiovascolare della terapia sostitutiva con Testosterone negli uomini di mezza età e anziani affetti da ipogonadismo non è...
Diabete di tipo 2: sintesi delle principali evidenze in soggetti con malattia cardiovascolare e/o malattia renale cronica
Benefici cardiovascolari degli inibitori di SGLT2 e agonisti recettoriali di GLP1 Diversi studi clinici randomizzati hanno dimostrato per gli inibitori di...