Età alla diagnosi del diabete mellito di tipo 2 e associazioni con rischi cardiovascolari e di mortalità
ll rischio di malattie cardiovascolari e di mortalità per i pazienti con diabete mellito di tipo 2, rispetto a quelli senza questa patologia, sembra variare in base all'età alla diagnosi di diabete, ma pochi studi sulla popolazione hanno analizzato la mortalità e le associazioni di esiti per malattia cardiovascolare in tutte la fasce di età.
Con l'uso del Registro svedese NDR ( Swedish National Diabetes Registry ), sono state incluse tutte le persone con diabete mellito di tipo 2, registrate tra il 1998 e il 2012.
I controlli sono stati scelti in modo casuale dalla popolazione generale abbinata per età, sesso e contea.
La coorte di analisi comprendeva 318.083 pazienti con diabete di tipo 2 abbinati con meno di 1.6 milioni di controlli.
I partecipanti sono stati seguiti dal 1998 al 2013 per gli esiti di malattia cardiovascolare e fino al 2014 per la mortalità.
Gli esiti di interesse erano: mortalità totale, mortalità cardiovascolare, mortalità non-cardiovascolare, malattia coronarica, infarto miocardico acuto, ictus, insufficienza cardiaca e fibrillazione atriale.
È stata anche esaminata l'aspettativa di vita per età alla diagnosi.
In un periodo di follow-up mediano di 5.63 anni, i pazienti con diabete mellito di tipo 2, diagnosticati a 40 anni o età inferiore, avevano il più alto rischio in eccesso per la maggior parte degli esiti rispetto ai controlli con hazard ratio ( HR ) aggiustato di 2.05 per la mortalità totale, 2.72 per la mortalità cardiovascolare, 1.95 per la mortalità non-cardiovascolare, 4.77 per l’insufficienza cardiaca e 4.33 per la malattia coronarica.
Tutti i rischi si sono attenuati progressivamente a ogni decennio crescente all'età diagnostica; al momento della diagnosi di diabete di tipo 2 a più di 80 anni, gli hazard ratio aggiustati per malattia cardiovascolare e mortalità non-cardiovascolari sono stati inferiori a 1, con rischi eccessivi per altri esiti cardiovascolari sostanzialmente attenuati.
Inoltre, la sopravvivenza nei soggetti diagnosticati oltre gli 80 anni è stata la stessa dei controlli, mentre era più di un decennio in meno quando il diabete è stato diagnosticato durante l'adolescenza.
Infine, gli hazard ratio per la maggior parte degli esiti erano numericamente maggiori nelle donne più giovani con diabete di tipo 2.
L'età alla diagnosi del diabete mellito di tipo 2 è importante dal punto di vista prognostico per la sopravvivenza e i rischi cardiovascolari, con implicazioni per determinare i tempi e l'intensità degli interventi sui fattori di rischio per il processo decisionale clinico e le cure dirette dalle linee guida.
Queste osservazioni amplificano il supporto per prevenire / ritardare l'insorgenza del diabete mellito di tipo 2 nei soggetti più giovani. ( Xagena2019 )
Sattar N et al, Circulation 2019; 139: 2228-2237
Cardio2019 Endo2019
Indietro
Altri articoli
Gotta e incidenza di 12 malattie cardiovascolari
La gotta, una comune artropatia da cristalli, è associata a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari. Si è cercato...
Prediabete e rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica tra gli adulti sopravvissuti a tumore infantile nella coorte St Jude Lifetime
Poco si sa circa la prevalenza del prediabete e il rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica (...
Colesterolo non-HDL e colesterolo LDL nell’infanzia ed eventi cardiovascolari aterosclerotici nell’adulto
Sebbene il colesterolo da lipoproteine a bassa densità ( colesterolo LDL ) rimanga il target primario del colesterolo nella pratica...
Aldosteronismo primario subclinico e salute cardiovascolare
L'aldosteronismo primario, caratterizzato da un'evidente produzione di aldosterone renina-indipendente, è una forma comune ma sottoriconosciuta di ipertensione e malattia cardiovascolare. Evidenze...
Infiammazione e colesterolo come predittori di eventi cardiovascolari nei pazienti ad alto rischio con intolleranza alle statine
Tra i pazienti trattati con terapia con statine ai livelli di colesterolo raccomandati dalle lineeguida, il rischio infiammatorio residuo valutato...
Semaglutide ed esiti cardiovascolari nell'obesità senza diabete
Semaglutide ( Wegovy ), un agonista del recettore di GPL-1 ( peptide-1 simil-glucagone ), ha dimostrato di ridurre il rischio...
Infezione grave e rischio di malattie cardiovascolari
L’eccesso di rischio di malattie cardiovascolari associato a un’ampia gamma di malattie infettive non è noto. È stato quantificato il...
Associazione tra disturbi ipertensivi della gravidanza e malattie cardiovascolari entro 24 mesi dal parto
Nonostante la ben nota associazione tra disturbi ipertensivi della gravidanza e malattie cardiovascolari, esistono dati limitati su quali specifiche diagnosi...
Sicurezza cardiovascolare della terapia sostitutiva con Testosterone
La sicurezza cardiovascolare della terapia sostitutiva con Testosterone negli uomini di mezza età e anziani affetti da ipogonadismo non è...
Diabete di tipo 2: sintesi delle principali evidenze in soggetti con malattia cardiovascolare e/o malattia renale cronica
Benefici cardiovascolari degli inibitori di SGLT2 e agonisti recettoriali di GLP1 Diversi studi clinici randomizzati hanno dimostrato per gli inibitori di...