Fattori di rischio per la presenza e la progressione della neuropatia autonomica cardiovascolare nel diabete di tipo 2


È stato esaminato il decorso della neuropatia autonomica cardiovascolare ( CAN ) e dei relativi fattori di rischio cardiometabolico nei pazienti con diabete mellito di tipo 2.
I fattori di rischio della neuropatia autonomica cardiovascolare e cardiometabolici sono stati valutati nel braccio danese dello studio ADDITION-Denmark ( Anglo-Danish-Dutch Study of Intensive Treatment in People With Screen-Detected Diabetes in Primary Care ) negli esami di follow-up a 6 anni ( n=777 ) e a 13 anni ( n=443 ).

I test dei riflessi autonomici cardiovascolari ( CART ), cioè passare dalla posizione sdraiata alla posizione eretta, la respirazione profonda e la manovra di Valsalva, e gli indici di variazione della frequenza cardiaca a riposo di 2 minuti ( HRV ) sono stati ottenuti come misure principali della neuropatia autonomica cardiovascolare.

Sono stati studiati i fattori di rischio relativi allo stato della neuropatia autonomica cardiovascolare, come determinato da CART.

Si è verificato un decorso progressivo ed eterogeneo della neuropatia autonomica cardiovascolare tra i follow-up a 6 e 13 anni.
Più elevati valori di emoglobina glicata ( HbA1c ), peso corporeo, indice di massa corporea ( BMI ) e trigliceridi sono stati associati a neuropatia autonomica cardiovascolare prevalente.

Nessun effetto significativo dei fattori di rischio sui test CART è stato trovato quando sono stati analizzati come variabili continue.
Gli indici di CART sono diminuiti nel tempo e si è osservata una tendenza alla riduzione degli indici HRV ( heart rate variability ).
L'emoglobina glicata e l'indice BMI più elevati sono stati associati a valori più bassi dell'indice HRV, ma queste differenze si sono ridotte nel tempo.

Questi dati hanno confermato che l'iperglicemia, l'obesità e l'ipertrigliceridemia sono negativamente correlate agli indici di neuropatia autonomica cardiovascolare, sebbene questi effetti diminuiscano nel tempo.
Il dercorso eterogeneo della neuropatia autonomica cardiovascolare può sfidare l'attuale approccio clinico basato sui criteri CART per la diagnosi della neuropatia autonomica cardiovascolare, e la nozione di neuropatia autonomica cardiovascolare come irreversibile. ( Xagena2018 )

Andersen ST et al, Diabetes Care 2018; 41: 2586-2594

Endo2018 Neuro2018 Cardio2018



Indietro

Altri articoli

La gotta, una comune artropatia da cristalli, è associata a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari. Si è cercato...


Poco si sa circa la prevalenza del prediabete e il rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica (...


Sebbene il colesterolo da lipoproteine ​​a bassa densità ( colesterolo LDL ) rimanga il target primario del colesterolo nella pratica...


L'aldosteronismo primario, caratterizzato da un'evidente produzione di aldosterone renina-indipendente, è una forma comune ma sottoriconosciuta di ipertensione e malattia cardiovascolare. Evidenze...


Tra i pazienti trattati con terapia con statine ai livelli di colesterolo raccomandati dalle lineeguida, il rischio infiammatorio residuo valutato...


Semaglutide ( Wegovy ), un agonista del recettore di GPL-1 ( peptide-1 simil-glucagone ), ha dimostrato di ridurre il rischio...


L’eccesso di rischio di malattie cardiovascolari associato a un’ampia gamma di malattie infettive non è noto. È stato quantificato il...


Nonostante la ben nota associazione tra disturbi ipertensivi della gravidanza e malattie cardiovascolari, esistono dati limitati su quali specifiche diagnosi...


La sicurezza cardiovascolare della terapia sostitutiva con Testosterone negli uomini di mezza età e anziani affetti da ipogonadismo non è...


Benefici cardiovascolari degli inibitori di SGLT2 e agonisti recettoriali di GLP1 Diversi studi clinici randomizzati hanno dimostrato per gli inibitori di...