Fluticasone furoato e Vilanterolo e sopravvivenza nella malattia polmonare ostruttiva cronica con rischio cardiovascolare aumentato
La malattia polmonare ostruttiva cronica ( BPCO ) spesso coesiste con la malattia cardiovascolare.
I trattamenti per la limitazione del flusso aereo potrebbero migliorare la sopravvivenza e gli esiti respiratori e cardiovascolari.
Lo studio SUMMIT ha valutato se il trattamento per via inalatoria con la combinazione di Fluticasone furoato, un corticosteroide, e Vilanterolo, un agonista beta a lunga durata d'azione, possa migliorare la sopravvivenza rispetto al placebo nei pazienti con BPCO moderata e rischio cardiovascolare intensificato.
Nello studio in doppio cieco randomizzato controllato effettuato in 1.368 Centri in 43 Paesi, i pazienti eleggibili erano di età compresa tra 40 e 80 anni e avevano un volume espiratorio forzato in 1 secondo ( FEV1 ) post-broncodilatatore tra il 50% e il 70% del valore previsto, un rapporto tra FEV1 post-broncodilatatore e capacità vitale forzata ( FVC ) di 0.70 o meno, una storia di fumo di almeno 10 anni-pacchetto, e un punteggio di 2 o superiore alla scala di dispnea modificata Medical Research Council.
I pazienti dovevano avere una storia di malattia cardiovascolare, o essere ad aumentato rischio.
I pazienti arruolati sono stati randomizzati a ricevere placebo una volta al giorno per via inalatoria, Fluticasone furoato ( 100 mcg ), Vilanterolo ( 25 mcg ), o la combinazione di Fluticasone furoato ( 100 mcg ) e Vilanterolo ( 25 mcg ).
L'esito primario era la mortalità per tutte le cause, e gli esiti secondari erano il tasso di declino nel volume espiratorio forzato in 1 s ( FEV1 ) durante il trattamento e un composito di eventi cardiovascolari.
Le analisi di sicurezza sono state eseguite sulla popolazione di sicurezza ( tutti i pazienti che hanno preso almeno una dose del farmaco in studio ) e le analisi di efficacia sono state eseguite sulla popolazione intention-to-treat ( popolazione di sicurezza meno i Centri esclusi per violazioni delle buone norme di pratica clinica ).
Tra il 2011 e il 2014, sono stati sottoposti a screening 23.835 pazienti, di cui 16.590 sono stati randomizzati.
16.485 pazienti sono stati inclusi nella popolazione di efficacia intention-to-treat; 4.111 nel gruppo placebo, 4.135 nel gruppo Fluticasone furoato, 4.118 nel gruppo Vilanterolo, e 4.121 nel gruppo di combinazione.
Rispetto al placebo, la mortalità per tutte le cause non è stata influenzata dalla terapia di combinazione ( hazard ratio, HR=0.88; 12% riduzione relativa; P=0.137 ) o dai componenti ( Fluticasone furoato, HR=0.91, P=0.284; Vilanterolo, HR=0.96, P=0.655 ); di conseguenza gli esiti secondari dovrebbero essere interpretati con cautela.
La velocità di declino di FEV1 è stata ridotta dalla terapia di combinazione ( 38 ml per anno vs 46 ml per anno per il placebo, differenza 8 ml per anno ) con risultati simili per Fluticasone furoato ( differenza 8 ml per anno ), ma non per Vilanterolo ( differenza -2 ml per anno ).
La terapia di combinazione non ha avuto alcun effetto sugli eventi cardiovascolari compositi ( HR=0.93 ) con risultati simili per Fluticasone furoato ( HR=0.90 ) e Vilanterolo ( HR=0.99 ).
Tutti i trattamenti hanno ridotto il tasso di esacerbazione moderata e grave.
Non sono stati notati nei gruppi di trattamento eccesso di rischio di polmonite ( 5% nel gruppo placebo, 6% nel gruppo combinazione, 5% nel gruppo Fluticasone furoato, e 4% nel gruppo Vilanterolo ) o di eventi avversi cardiaci ( 17% nel gruppo placebo, 18% nel gruppo di combinazione, 17% nel gruppo Fluticasone furoato, e 17% nel gruppo Vilanterolo ).
Nei pazienti con BPCO moderata e rischio cardiovascolare aumentato, il trattamento con Fluticasone furoato e Vilanterolo non ha influenzato la mortalità o gli esiti cardiovascolari, ha ridotto le esacerbazioni, ed è stato ben tollerato.
Fluticasone furoato, da solo o in combinazione con Vilanterolo, sembra ridurre il declino di FEV1. ( Xagena2016 )
Vestbo J et al, Lancet 2016; 387: 1817-1826
Pneumo2016 Farma2016
Indietro
Altri articoli
Gotta e incidenza di 12 malattie cardiovascolari
La gotta, una comune artropatia da cristalli, è associata a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari. Si è cercato...
Prediabete e rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica tra gli adulti sopravvissuti a tumore infantile nella coorte St Jude Lifetime
Poco si sa circa la prevalenza del prediabete e il rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica (...
Colesterolo non-HDL e colesterolo LDL nell’infanzia ed eventi cardiovascolari aterosclerotici nell’adulto
Sebbene il colesterolo da lipoproteine a bassa densità ( colesterolo LDL ) rimanga il target primario del colesterolo nella pratica...
Aldosteronismo primario subclinico e salute cardiovascolare
L'aldosteronismo primario, caratterizzato da un'evidente produzione di aldosterone renina-indipendente, è una forma comune ma sottoriconosciuta di ipertensione e malattia cardiovascolare. Evidenze...
Infiammazione e colesterolo come predittori di eventi cardiovascolari nei pazienti ad alto rischio con intolleranza alle statine
Tra i pazienti trattati con terapia con statine ai livelli di colesterolo raccomandati dalle lineeguida, il rischio infiammatorio residuo valutato...
Semaglutide ed esiti cardiovascolari nell'obesità senza diabete
Semaglutide ( Wegovy ), un agonista del recettore di GPL-1 ( peptide-1 simil-glucagone ), ha dimostrato di ridurre il rischio...
Infezione grave e rischio di malattie cardiovascolari
L’eccesso di rischio di malattie cardiovascolari associato a un’ampia gamma di malattie infettive non è noto. È stato quantificato il...
Associazione tra disturbi ipertensivi della gravidanza e malattie cardiovascolari entro 24 mesi dal parto
Nonostante la ben nota associazione tra disturbi ipertensivi della gravidanza e malattie cardiovascolari, esistono dati limitati su quali specifiche diagnosi...
Sicurezza cardiovascolare della terapia sostitutiva con Testosterone
La sicurezza cardiovascolare della terapia sostitutiva con Testosterone negli uomini di mezza età e anziani affetti da ipogonadismo non è...
Diabete di tipo 2: sintesi delle principali evidenze in soggetti con malattia cardiovascolare e/o malattia renale cronica
Benefici cardiovascolari degli inibitori di SGLT2 e agonisti recettoriali di GLP1 Diversi studi clinici randomizzati hanno dimostrato per gli inibitori di...