Gli inibitori della pompa protonica associati ad aumentato rischio cardiovascolare indipendentemente dall’uso di Clopidogrel
Uno studio compiuto da Ricercatori dell’Università di Copenhagen in Danimarca ha esaminato il rischio di esiti cardiovascolari avversi associati all’uso concomitante di inibitori della pompa protonica e di Clopidogrel ( Plavix ), con quello dei soli inibitori della pompa protonica, negli adulti ospedalizzati per infarto miocardico.
Sono stati esaminati 56.400 pazienti; di questi il 16.2% ( n=9.137 ) era stato ri-ospedalizzato per un secondo infarto miocardico o per un ictus, oppure era deceduto per cause cardiovascolari.
Il periodo osservazionale è stato di 1 anno.
Tra i pazienti il 43.8% ( n=24.702 ) aveva assunto Clopidogrel, e il 27.3% ( n=6.753 ) aveva ricevuto in modo concomitante un inibitore della pompa protonica.
Il rischio ( hazard ratio, HR ) di mortalità cardiovascolare, ri-ospedalizzazione per infarto del miocardio o ictus, 30 giorni dopo la dimissione ospedaliera, è stato pari a 1.29 nei pazienti trattati in modo concomitante con un inibitore della pompa protonica e l’antiaggregante piastrinico.
Il rischio non si è modificato ( HR=1.29 ) per i pazienti trattati solamente con gli inibitori della pompa protonica.
Non è stata riscontrata nessuna relazione, statisticamente significativa, tra inibitore della pompa protonica e Clopidogrel.
Un’interazione statisticamente significativa è stata invece osservata tra l’intervento coronarico percutaneo ( PCI ) e gli inibitori della pompa protonica tra i pazienti trattati con Clopidogrel.
In questo gruppo di pazienti, il rischio di mortalità cardiovascolare o di ri-ospedalizzazione per infarto miocardico o ictus è risultato più alto tra i pazienti sottoposti a PCI ( HR=1.4 ), rispetto ai pazienti non-sottoposti a PCI ( HR=1.21 ).
Dallo studio è emerso che gli inibitori della pompa protonica appaiono essere associati a un aumentato rischio di esiti cardiovascolari avversi, indipendentemente dall’uso del Clopidogrel.
L’uso concomitante di Clopidogrel e di un inibitore della pompa protonica non è risultato associato a un aumento aggiuntivo del rischio, rispetto a quello osservato per i pazienti trattati solamente con un inibitore della pompa protonica.
Questi risultati non sono a sostegno della tesi che la terapia concomitante Clopidogrel e inibitori della pompa protonica aumenti il rischio di eventi ischemici. ( Xagena2010 )
Fonte: Annals of Internal Medicine, 2010
Farma2010 Cardio2010 Gastro2010
Indietro
Altri articoli
Gotta e incidenza di 12 malattie cardiovascolari
La gotta, una comune artropatia da cristalli, è associata a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari. Si è cercato...
Prediabete e rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica tra gli adulti sopravvissuti a tumore infantile nella coorte St Jude Lifetime
Poco si sa circa la prevalenza del prediabete e il rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica (...
Colesterolo non-HDL e colesterolo LDL nell’infanzia ed eventi cardiovascolari aterosclerotici nell’adulto
Sebbene il colesterolo da lipoproteine a bassa densità ( colesterolo LDL ) rimanga il target primario del colesterolo nella pratica...
Aldosteronismo primario subclinico e salute cardiovascolare
L'aldosteronismo primario, caratterizzato da un'evidente produzione di aldosterone renina-indipendente, è una forma comune ma sottoriconosciuta di ipertensione e malattia cardiovascolare. Evidenze...
Infiammazione e colesterolo come predittori di eventi cardiovascolari nei pazienti ad alto rischio con intolleranza alle statine
Tra i pazienti trattati con terapia con statine ai livelli di colesterolo raccomandati dalle lineeguida, il rischio infiammatorio residuo valutato...
Semaglutide ed esiti cardiovascolari nell'obesità senza diabete
Semaglutide ( Wegovy ), un agonista del recettore di GPL-1 ( peptide-1 simil-glucagone ), ha dimostrato di ridurre il rischio...
Infezione grave e rischio di malattie cardiovascolari
L’eccesso di rischio di malattie cardiovascolari associato a un’ampia gamma di malattie infettive non è noto. È stato quantificato il...
Associazione tra disturbi ipertensivi della gravidanza e malattie cardiovascolari entro 24 mesi dal parto
Nonostante la ben nota associazione tra disturbi ipertensivi della gravidanza e malattie cardiovascolari, esistono dati limitati su quali specifiche diagnosi...
Sicurezza cardiovascolare della terapia sostitutiva con Testosterone
La sicurezza cardiovascolare della terapia sostitutiva con Testosterone negli uomini di mezza età e anziani affetti da ipogonadismo non è...
Diabete di tipo 2: sintesi delle principali evidenze in soggetti con malattia cardiovascolare e/o malattia renale cronica
Benefici cardiovascolari degli inibitori di SGLT2 e agonisti recettoriali di GLP1 Diversi studi clinici randomizzati hanno dimostrato per gli inibitori di...