Glitazoni: risultati controversi sulla sicurezza cardiovascolare
Una meta-analisi ha mostrato che il Pioglitazone ( Actos ), un farmaco per il trattamento del diabete di tipo 2, riduce in modo significativo il rischio di grave insufficienza cardiaca.
Michael A Lincoff e colleghi della Cleveland Clinic hanno condotto una meta-analisi di ricerca per valutare l’effetto del Pioglitazone sull’incidenza di complicanze cardiovascolari ischemiche per i pazienti con diabete di tipo 2.
L’analisi ha incluso 19 studi clinici randomizzati, per un totale di 16.390 pazienti. La durata dell’impiego del Pioglitazone variava da 4 mesi a 3,5 anni.
I Ricercatori hanno trovato che l’incidenza di infarto miocardico, ictus o morte era del 4,4% tra gli 8.554 pazienti trattati con Pioglitazone e del 5,7% tra i 7.836 pazienti trattati con la terapia d controllo; una riduzione relativa del 18%.
L’insufficienza cardiaca grave si è presentata nel 2,3% dei pazienti nel gruppo Pioglitazone e nell’ 1,8% dei pazienti nel gruppo placebo.
I pazienti diabetici che hanno assunto l’altro glitazone, Rosiglitazone ( Avandia ) appaiono essere ad aumentato rischio di infarto miocardico o di insufficienza cardiaca.
Sonal Singh della Wake Forest University School of Medicine e colleghi hanno esaminato il rischio di infarto miocardico, insufficienza cardiaca e morte cardiovascolare dopo impiego nel lungo periodo del Rosiglitazone.
Sono stati analizzati 4 studi clinici randomizzati per 14.291 pazienti ( n=6.421 riceventi Rosiglitazone e n=7.870 riceventi terapia di controllo ).
Il periodo osservazionale è stato di 1-4 anni.
I dati pooled ( congiunti ) hanno indicato che il Rosiglitazone, rispetto ai controlli, aumenta in modo significativo il rischio di infarto miocardico del 42% e raddoppia il rischio di insufficienza cardiaca.
L’impiego di Rosiglitazone non era associato ad un significativo aumento del rischio di morte cardiovascolare. ( Xagena2007 )
Fonte: Journal of American Medical Association, 2007
Cardio2007 Farma2007 Endo2007
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