La durata del sonno predice gli esiti cardiovascolari
E' stata valutata la relazione tra durata del sonno e morbilità/mortalità per malattia coronarica, ictus, e malattia cardiovascolare.
E' stata eseguita una ricerca sistematica delle pubblicazioni esistenti. Gli studi sono stati inclusi se erano prospettici, con un follow-up superiore a 3 anni, se includevano la durata del sonno al basale, e con casi incidenti di malattia coronarica, ictus o malattia cardiovascolare.
Nel complesso, sono stati selezionati 15 studi di coorte ( 24 campioni ) che comprendevano 474.684 partecipanti, tra uomini e donne ( follow-up 6.9-25 anni ), e 16.067 eventi ( 4.169 per coronaropatia, 3.478 per ictus, e 8420 per malattia cardiovascolare ).
La breve durata del sonno è stata associata a un rischio maggiore di sviluppo o morte per la malattia coronarica ( rischio relativo, RR=1.48, p inferiore a 0.0001 ), ictus ( RR=1.15, P=0.047 ), ma non per la malattia cardiovascolare ( 1.03, P=0.52 ), senza evidenza di bias di pubblicazione ( P=0.95, P=0.30 e P=0.46, rispettivamente ).
Anche una lunga durata del sonno è stata associata a un maggior rischio di coronaropatia ( RR=1.38, P=0.0005 ), ictus ( RR=1.65, p inferiore a 0.0001 ), e malattia cardiovascolare ( RR=1.41, p inferiore a 0.0001 ) con nessuna evidenza di bias di pubblicazione ( P=0.92, P=0.96, e P=0.79, rispettivamente ).
In conclusione, sia la breve sia la lunga durata del sonno sono predittori, o indicatori, di esiti cardiovascolari. ( Xagena2011 )
Cappuccio FP et al, Eur Heart J 2011; 32: 1484-1492
Neuro2011 Cardio2011
Indietro
Altri articoli
Gotta e incidenza di 12 malattie cardiovascolari
La gotta, una comune artropatia da cristalli, è associata a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari. Si è cercato...
Prediabete e rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica tra gli adulti sopravvissuti a tumore infantile nella coorte St Jude Lifetime
Poco si sa circa la prevalenza del prediabete e il rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica (...
Colesterolo non-HDL e colesterolo LDL nell’infanzia ed eventi cardiovascolari aterosclerotici nell’adulto
Sebbene il colesterolo da lipoproteine a bassa densità ( colesterolo LDL ) rimanga il target primario del colesterolo nella pratica...
Aldosteronismo primario subclinico e salute cardiovascolare
L'aldosteronismo primario, caratterizzato da un'evidente produzione di aldosterone renina-indipendente, è una forma comune ma sottoriconosciuta di ipertensione e malattia cardiovascolare. Evidenze...
Infiammazione e colesterolo come predittori di eventi cardiovascolari nei pazienti ad alto rischio con intolleranza alle statine
Tra i pazienti trattati con terapia con statine ai livelli di colesterolo raccomandati dalle lineeguida, il rischio infiammatorio residuo valutato...
Semaglutide ed esiti cardiovascolari nell'obesità senza diabete
Semaglutide ( Wegovy ), un agonista del recettore di GPL-1 ( peptide-1 simil-glucagone ), ha dimostrato di ridurre il rischio...
Infezione grave e rischio di malattie cardiovascolari
L’eccesso di rischio di malattie cardiovascolari associato a un’ampia gamma di malattie infettive non è noto. È stato quantificato il...
Associazione tra disturbi ipertensivi della gravidanza e malattie cardiovascolari entro 24 mesi dal parto
Nonostante la ben nota associazione tra disturbi ipertensivi della gravidanza e malattie cardiovascolari, esistono dati limitati su quali specifiche diagnosi...
Sicurezza cardiovascolare della terapia sostitutiva con Testosterone
La sicurezza cardiovascolare della terapia sostitutiva con Testosterone negli uomini di mezza età e anziani affetti da ipogonadismo non è...
Diabete di tipo 2: sintesi delle principali evidenze in soggetti con malattia cardiovascolare e/o malattia renale cronica
Benefici cardiovascolari degli inibitori di SGLT2 e agonisti recettoriali di GLP1 Diversi studi clinici randomizzati hanno dimostrato per gli inibitori di...