La Vitamina E non previene la malattia cardiovascolare o il tumore nelle donne sane
Studi osservazionali indicano che persone apparentemente sane che assumono elevate quantità di Vitamina E con la dieta o attraverso supplementazioni presentano un risotto rischio di malattie cardiovascolari e di carcinoma.
Studi randomizzati non hanno invece confermato i benefici della Vitamina E.
Sono altresì pochi gli studi clinici di lunga durata che hanno valutato persone sane al basale.
Presso l’Harvard Medical School è stato condotto uno studio per verificare se le supplementazioni di Vitamina E fossero in grado di ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e di carcinoma tra le donne sane.
Il Women’s Health Study, condotto tra il 1992 ed il 2004, ha arruolato 39.876 donne statunitensi apparentemente sane di almeno 45 anni, alle quali sono stati somministrati Vitamina E o placebo, e Aspirina o placebo, utilizzando un modello fattoriale 2 x 2.
Il periodo medio osservazionale è stato di 10.1 anni.
Alle partecipanti sono state somministrate 600 UI di Vitamina E di origine naturale a giorni alterni.
Gli outcome primari erano rappresentati dall’endpoint composito del primo evento cardiovascolare maggiore ( infarto miocardico non fatale, ictus non fatale e morte per cause cardiovascolari ) e di carcinoma totale invasivo.
Durante il periodo di follow-up, sono stati riscontrati 482 eventi cardiovascolari maggiori ( MACE ) nel gruppo trattato con Vitamina E e 517 nel gruppo placebo, con una riduzione non significativa del rischio del 7% ( rischio relativo, RR = 0.93 ).
Non sono stati riscontrati significativi effetti sull’incidenza dell’infarto miocardico ( RR = 1.01; p = 0.96 ) o dell’ictus ( RR = 0.98; p = 0.82 ) così come dell’ictus emorragico o ictus ischemico.
Riguardo alla morte per cause cardiovascolari, è stata osservata una riduzione significativa del 24% ( RR = 1.01; p = 0.76; p = 0.03 ).
Non è stato riscontrato alcun effetto significativo sull’incidenza del tumore totale ( 1.437 casi nel gruppo su Vitamina E e 1428 nel gruppo placebo; RR = 1.01 ) o del carcinoma mammario ( RR = 1.0 ), del carcinoma polmonare ( RR = 1.09 ) o del carcinoma del colon ( RR = 1.00 ).
Non ci sono state differenze significative tra i due gruppi riguardo alla morte per tumore.
L’effetto della Vitamina E sulla mortalità totale non è stato significativo ( 636 casi nel gruppo su Vitamina E e 615 nel gruppo placebo; RR = 1.04 ).
I dati ottenuti da questo studio clinico di ampie dimensioni hanno indicato che la Vitamina E di origine naturale assunta a 600 UI a giorni alterni, non è stata in grado di produrre benefici riguardo a eventi cardiovascolari maggiori o al tumore, non ha influenzato la mortalità totale, mentre ha diminuito la mortalità cardiovascolare nelle donne sane.
Quanto emerso non consente di raccomandare alle donne sane di assumere supplementazioni di Vitamina E per la prevenzione di malattie cardiovascolari o di tumori.( Xagena2005 )
Lee I-M et al, JAMA 2005; 294: 56-65
Onco2005 Cardio2005 Farma2005
Indietro
Altri articoli
Gotta e incidenza di 12 malattie cardiovascolari
La gotta, una comune artropatia da cristalli, è associata a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari. Si è cercato...
Prediabete e rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica tra gli adulti sopravvissuti a tumore infantile nella coorte St Jude Lifetime
Poco si sa circa la prevalenza del prediabete e il rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica (...
Colesterolo non-HDL e colesterolo LDL nell’infanzia ed eventi cardiovascolari aterosclerotici nell’adulto
Sebbene il colesterolo da lipoproteine a bassa densità ( colesterolo LDL ) rimanga il target primario del colesterolo nella pratica...
Aldosteronismo primario subclinico e salute cardiovascolare
L'aldosteronismo primario, caratterizzato da un'evidente produzione di aldosterone renina-indipendente, è una forma comune ma sottoriconosciuta di ipertensione e malattia cardiovascolare. Evidenze...
Infiammazione e colesterolo come predittori di eventi cardiovascolari nei pazienti ad alto rischio con intolleranza alle statine
Tra i pazienti trattati con terapia con statine ai livelli di colesterolo raccomandati dalle lineeguida, il rischio infiammatorio residuo valutato...
Semaglutide ed esiti cardiovascolari nell'obesità senza diabete
Semaglutide ( Wegovy ), un agonista del recettore di GPL-1 ( peptide-1 simil-glucagone ), ha dimostrato di ridurre il rischio...
Infezione grave e rischio di malattie cardiovascolari
L’eccesso di rischio di malattie cardiovascolari associato a un’ampia gamma di malattie infettive non è noto. È stato quantificato il...
Associazione tra disturbi ipertensivi della gravidanza e malattie cardiovascolari entro 24 mesi dal parto
Nonostante la ben nota associazione tra disturbi ipertensivi della gravidanza e malattie cardiovascolari, esistono dati limitati su quali specifiche diagnosi...
Sicurezza cardiovascolare della terapia sostitutiva con Testosterone
La sicurezza cardiovascolare della terapia sostitutiva con Testosterone negli uomini di mezza età e anziani affetti da ipogonadismo non è...
Diabete di tipo 2: sintesi delle principali evidenze in soggetti con malattia cardiovascolare e/o malattia renale cronica
Benefici cardiovascolari degli inibitori di SGLT2 e agonisti recettoriali di GLP1 Diversi studi clinici randomizzati hanno dimostrato per gli inibitori di...