Liraglutide e rischio di eventi cardiovascolari maggiori
Evidenze da studi hanno dimostrato che l'agonista del recettore di GLP-1, Liraglutide ( Victoza ) riduce significativamente il rischio di eventi cardiovascolari maggiori tra i pazienti con diabete di tipo 2 che hanno malattie cardiovascolari accertate o sono ad alto rischio cardiovascolare.
È stata valutata l'efficacia cardiovascolare di Liraglutide nella pratica clinica di routine.
Sono stati utilizzati i dati dei registri nazionali di Danimarca e Svezia per il periodo dal 2010 al 2016 per studiare il rischio di eventi cardiovascolari maggiori associati all'uso di Liraglutide, in confronto a una classe di farmaci di confronto attivi, inibitori della dipeptidil peptidasi-4 ( DPP-4 ), in pazienti con diabete di tipo 2.
La coorte includeva utilizzatori incidenti di Liraglutide o inibitori di DPP-4, che stavano anche assumendo Metformina al basale, abbinati per età, sesso e punteggio di propensione.
L'esito principale era rappresentato da eventi cardiovascolari maggiori, un esito composito costituito da infarto miocardico, ictus e morte cardiovascolare.
Altri risultati valutati sono stati i singoli componenti dell’esito composito principale, insufficienza cardiaca, morte per qualsiasi causa, e un esito di eventi cardiovascolari maggiori composito espanso che comprendeva anche altre cardiopatie ischemiche, rivascolarizzazione coronarica e malattia arteriosa periferica.
La popolazione dello studio era composta da 23.402 utilizzatori di Liraglutide e 23.402 utilizzatori abbinati di inibitori DPP-4; i pazienti sono stati seguiti per una media di 3.3 anni.
Un evento cardiovascolare maggiore si è verificato in 1.132 utilizzatori di Liraglutide ( tasso di incidenza di 14.0 per 1.000 anni-persona ) e in 1.141 utilizzatori di inibitori di DPP-4 ( 15.4 per 1.000 anni-persona; hazard ratio, HR 0.90 ).
Gli hazard ratio erano 0.81 per i pazienti con anamnesi positiva per patologia cardiovascolare maggiore e 0.96 per i pazienti senza tale anamnesi ( P=0.057 test di omogeneità, suggerendo nessuna evidenza statistica di eterogeneità ).
Rispetto all'uso degli inibitori di DPP-4, l'uso di Liraglutide era associato a un rischio significativamente più basso di morte cardiovascolare ( HR 0.88 ), ma non sono state identificate differenze significative per il rischio di infarto miocardico ( 0.94 ) o ictus ( 0.88 ).
Inoltre, l'uso di Liraglutide è risultato associato a un rischio significativamente più basso di morte per qualsiasi causa ( HR 0.83 ), ma non sono state identificate differenze significative per il rischio di insufficienza cardiaca ( 0.90 ) o per l'esito di eventi cardiovascolari maggiori espansi ( 0.95 ).
In questa grande coorte scandinava, l'uso di Liraglutide, rispetto all'uso di inibitori di DPP-4, è risultato associato a un rischio significativamente ridotto di eventi cardiovascolari maggiori.
I pazienti con storia di malattie cardiovascolari sembravano ottenere il più grande beneficio dal trattamento con Liraglutide.
Questi dati forniscono supporto all'efficacia cardiovascolare di Liraglutide nella pratica clinica di routine. ( Xagena2019 )
Svanström H et al, Lancet Diabetes & Endocrinology 2019; 7: 106-114
Endo2019 Cardio2019 Farma2019
Indietro
Altri articoli
Gotta e incidenza di 12 malattie cardiovascolari
La gotta, una comune artropatia da cristalli, è associata a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari. Si è cercato...
Prediabete e rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica tra gli adulti sopravvissuti a tumore infantile nella coorte St Jude Lifetime
Poco si sa circa la prevalenza del prediabete e il rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica (...
Colesterolo non-HDL e colesterolo LDL nell’infanzia ed eventi cardiovascolari aterosclerotici nell’adulto
Sebbene il colesterolo da lipoproteine a bassa densità ( colesterolo LDL ) rimanga il target primario del colesterolo nella pratica...
Aldosteronismo primario subclinico e salute cardiovascolare
L'aldosteronismo primario, caratterizzato da un'evidente produzione di aldosterone renina-indipendente, è una forma comune ma sottoriconosciuta di ipertensione e malattia cardiovascolare. Evidenze...
Infiammazione e colesterolo come predittori di eventi cardiovascolari nei pazienti ad alto rischio con intolleranza alle statine
Tra i pazienti trattati con terapia con statine ai livelli di colesterolo raccomandati dalle lineeguida, il rischio infiammatorio residuo valutato...
Semaglutide ed esiti cardiovascolari nell'obesità senza diabete
Semaglutide ( Wegovy ), un agonista del recettore di GPL-1 ( peptide-1 simil-glucagone ), ha dimostrato di ridurre il rischio...
Infezione grave e rischio di malattie cardiovascolari
L’eccesso di rischio di malattie cardiovascolari associato a un’ampia gamma di malattie infettive non è noto. È stato quantificato il...
Associazione tra disturbi ipertensivi della gravidanza e malattie cardiovascolari entro 24 mesi dal parto
Nonostante la ben nota associazione tra disturbi ipertensivi della gravidanza e malattie cardiovascolari, esistono dati limitati su quali specifiche diagnosi...
Sicurezza cardiovascolare della terapia sostitutiva con Testosterone
La sicurezza cardiovascolare della terapia sostitutiva con Testosterone negli uomini di mezza età e anziani affetti da ipogonadismo non è...
Diabete di tipo 2: sintesi delle principali evidenze in soggetti con malattia cardiovascolare e/o malattia renale cronica
Benefici cardiovascolari degli inibitori di SGLT2 e agonisti recettoriali di GLP1 Diversi studi clinici randomizzati hanno dimostrato per gli inibitori di...