Più bassi livelli di folati sierici correlati a un aumento del rischio di mortalità cardiovascolare nell'artrite reumatoide
Livelli di folati sierici tra 4.3 ng/mL e 8.2 ng/mL e maggiori sono stati associati a un minor rischio di mortalità cardiovascolare tra i pazienti con artrite reumatoide.
La carenza di folati è comune tra i pazienti con malattie autoimmuni, tra cui l'artrite reumatoide, ed è anche un effetto avverso ben documentato del Metotrexato, un farmaco antireumatico modificante la malattia.
Tra i pazienti con artrite reumatoide, è stata segnalata una associazione inversa tra il livello di folato sierico e l'omocisteina.
Tuttavia nessuno studio pubblicato ha esaminato l'associazione dei livelli sierici di folati con gli esiti cardiovascolari nel lungo periodo.
Per esaminare il legame tra il livello sierico di folati e il rischio di mortalità cardiovascolare tra i pazienti con artrite reumatoide, è stato condotto uno studio di coorte che ha preso in esame i dati di National Health and Nutrition Examination Survey 1988-1994 ( NHANES III ) e di 2011 Linked Mortality File.
Il NHANES III conteneva i dati di 33.994 residenti negli Stati Uniti di età pari o superiore a 2 mesi.
Il 2011 National Center for Health Statistics Linked Mortality File comprendeva i partecipanti NHANES III dalla data della partecipazione al sondaggio fino alla morte o fino al 31 dicembre 2011, con le informazioni sulla causa di morte.
Lo studio di coorte ha riguardato 683 adulti con diagnosi effettuata da un medico, autoriportata.
I partecipanti sono stati raggruppati in terzili in base ai livelli sierici di folati, con il terzile 1 definito come inferiore a 4.3 ng/mL, il terzile 2 da 4.3 ng/mL a 8.2 ng/mL e il terzile 3 maggiore di 8.2 ng/mL.
Il terzile 1 era composto da 239 soggetti, il terzile 2 da 234 persone e il terzile 3 da 210.
E' stato calcolato il rischio di mortalità per qualsiasi causa e di mortalità cardiovascolare utilizzando modelli aggiustati di rischi proporzionali di Cox.
I dati hanno mostrato che ci sono stati 392 decessi per qualsiasi causa e 258 decessi per cause cardiovascolari durante un follow-up mediano di 17.4 anni.
Rispetto al terzile 1, gli individui del terzile 2 hanno dimostrato un più basso rischio di mortalità per tutte le cause ( hazard ratio, HR = 0.63; IC 95%, 0.47-0.85 ).
Il rischio di mortalità cardiovascolare è risultato inferiore nel terzile 2 ( HR = 0.52; IC 95%, 0.3-0.92 ) e terzile 3 ( HR = 0.44; IC 95%, 0.26-0.75 ) rispetto al terzile 1 ( P = 0.01 ).
In una analisi di sensibilità che ha stimato il rischio a 10 anni, i risultati per la mortalità cardiovascolare erano coerenti.
I pazienti con terzile 2 ( HR = 0.31; IC 95%, 0.17-0.57 ) e terzile 3 ( HR = 0.39; IC 95%, 0.22-0.69 ) hanno mostrato un rischio di mortalità cardiovascolare inferiore rispetto a quelli nel terzile 1 ( P = 0.04 ).
Dallo studio è emerso che il livello sierico di folati è associato al rischio di mortalità cardiovascolare tra i pazienti con artrite reumatoide e potrebbe essere un utile indicatore per valutare il rischio del paziente nella pratica clinica. ( Xagena2020 )
Fonte: JAMA Network Open, 2020
Reuma2020 Cardio2020
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