Primary Prevention Project: nei pazienti con diabete di tipo 2 Aspirina a basso dosaggio ha scarsi effetti nella prevenzione primaria della malattia cardiovascolare


Il Primary Prevention Project ha valutato l’efficacia degli antiaggreganti piastrinici e degli antiossidanti nella prevenzione primaria degli eventi cardiovascolari nei pazienti con diabete di tipo 2.

Lo studio condotto dai Ricercatori del Mario Negri ha coinvolto 1.031 pazienti con diabete, di età maggiore o uguale a 50 anni, senza un precedente evento cardiovascolare.

L’Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ) è stata somministrata a basso dosaggio ( 100 mg/die ), mentre la vitamina E a 300 mg/die.

L’end point primario composito era rappresentato da: morte cardiovascolare, ictus, o infarto miocardico.

Il Primary Prevention Project è stato interrotto prima del previsto ( dopo in media 3,7 anni ) dal Data Safety and Monitoring Board.

Nei pazienti con diabete, il trattamento con Aspirina a basso dosaggio ha prodotto una riduzione non significativa dell’end point principale ( rischio relativo, RR = 0,90 ) e negli eventi cardiovascolari totali ( RR= 0,89 ), ed un aumento non significativo nella mortalità cardiovascolare ( RR= 1,23 ).

Nei soggetti non diabetici il rischio relativo per l’end point primario, per gli eventi cardiovascolari totali, e per la mortalità cardiovascolare è stato 0,59, 0,69 e 0,32 , rispettivamente.

La vitamina E non ha prodotto invece nessuna significativa riduzione dell’end point sia nei pazienti con diabete che nei soggetti non diabetici.

I dati del Primary Prevention Project indicano che nei pazienti con diabete l’effetto dell’Aspirina a basso dosaggio nella prevenzione primaria della malattia cardiovascolare è ridotto, a differenza dei soggetti non diabetici.

Gli Autori ritengono necessario verificare su grandi numeri il ruolo dell’Aspirina nella prevenzione primaria della malattia cardiovascolare nei pazienti con diabete. ( Xagena2003 )


Sacco M et al, Diabetes Care 2003; 26:3264 – 3272


Endo2003 Farma2003


Indietro

Altri articoli

La gotta, una comune artropatia da cristalli, è associata a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari. Si è cercato...


Poco si sa circa la prevalenza del prediabete e il rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica (...


Sebbene il colesterolo da lipoproteine ​​a bassa densità ( colesterolo LDL ) rimanga il target primario del colesterolo nella pratica...


L'aldosteronismo primario, caratterizzato da un'evidente produzione di aldosterone renina-indipendente, è una forma comune ma sottoriconosciuta di ipertensione e malattia cardiovascolare. Evidenze...


Tra i pazienti trattati con terapia con statine ai livelli di colesterolo raccomandati dalle lineeguida, il rischio infiammatorio residuo valutato...


Semaglutide ( Wegovy ), un agonista del recettore di GPL-1 ( peptide-1 simil-glucagone ), ha dimostrato di ridurre il rischio...


L’eccesso di rischio di malattie cardiovascolari associato a un’ampia gamma di malattie infettive non è noto. È stato quantificato il...


Nonostante la ben nota associazione tra disturbi ipertensivi della gravidanza e malattie cardiovascolari, esistono dati limitati su quali specifiche diagnosi...


La sicurezza cardiovascolare della terapia sostitutiva con Testosterone negli uomini di mezza età e anziani affetti da ipogonadismo non è...


Benefici cardiovascolari degli inibitori di SGLT2 e agonisti recettoriali di GLP1 Diversi studi clinici randomizzati hanno dimostrato per gli inibitori di...