Registro sugli interventi coronarici percutanei : The American College of Cardiology – National Cardiovascular Data Register
Il National Cardiovascular Data Registry è un’iniziativa dell’American College of Cardiology, con l’obiettivo di fornire un quadro della situazione della cardiologia interventistica negli USA.
Un totale di 139 ospedali ha fornito i dati su 146.907 procedure di PCI (percutaneeous coronary intervention), riferentesi al periodo compreso tra il 1° gennaio 1998 ed il 30 settembre 2000.
Di queste il 32% (46.615 procedure) sono state escluse a causa di una scarsa qualità delle informazioni.
Le rimanenti 100.292 procedure (68%) sono state incluse nell’analisi.
L’età media dei pazienti era 64 +/- 12 anni, il 34% erano donne, il 26% era affetta da diabete mellito, il 29% presentava storie di precedente infarto miocardico, il 32% era stato sottoposto a precedenti interventi percutanei, ed il 19% a precedente bypass coronarico.
Nel 10% l’indicazione al PCI era infarto miocardico acuto con insorgenza inferiore alle 6 ore, mentre il 52% delle procedure è stata eseguita nei pazienti in classe II-IV secondo i criteri ACC (American College of Cardiology) o con angina instabile.
Solo il 5% delle procedure non aveva un’indicazione di classe I, con una variabilità compresa tra 0 ed il 38%.
Uno stent coronarico è stato installato nel 77% delle procedure (range: 0-97%).
La frequenza di infarto miocardico ospedaliero ad onda Q, di bypass artero coronarico, e di morte era 0,4%, 1,9%, ed 1,4%, rispettivamente.
Questo studio ha evidenziato l’ampia variabilità nell’applicazione delle procedure PCI nei diversi ospedali statunitensi. ( Xagena2002 )
Vernon Anderson H et al, J Am Coll Cardiol 2002; 39: 1096-1103
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