Relazione tra riduzione della proteina C-reattiva e riduzione degli eventi cardiovascolari in seguito al trattamento con Canakinumab: analisi secondaria dallo studio CANTOS
Canakinumab, un anticorpo monoclonale mirato all'interleuchina-1-beta, riduce l'infiammazione e il tasso di eventi cardiovascolari senza alcun effetto sulle concentrazioni dei lipidi.
Tuttavia, non è chiaro quale gruppo di pazienti tragga maggiori benefici dal trattamento e se la riduzione del biomarcatore infiammatorio proteina C-reattiva ad alta sensibilità ( hs-CRP ) sia correlata a benefici clinici per i singoli pazienti.
Lo studio CANTOS ( Canakinumab Anti-Inflammatory Thrombosis Outcomes Study ) ha assegnato casualmente 10.061 uomini e donne con una storia di infarto miocardico a placebo o a una su tre dosi di Canakinumab ( 50 mg, 150 mg o 300 mg ) somministrato per via sottocutanea una volta ogni 3 mesi.
In un'analisi secondaria prespecificata studiata per affrontare la relazione tra riduzione di hs-CRP e riduzione degli eventi in CANTOS, sono stati valutati gli effetti di Canakinumab sui tassi di eventi avversi cardiovascolari maggiori, mortalità cardiovascolare e mortalità per tutte le cause in base alle concentrazioni di hs-CRP durante il trattamento.
Il follow-up mediano è stato di 3.7 anni.
Le caratteristiche cliniche di base non hanno definito i gruppi di pazienti con maggiori o minori benefici cardiovascolari quando sono stati trattati con Canakinumab.
Tuttavia, i partecipanti allo studio assegnati a Canakinumab che hanno raggiunto concentrazioni di hs-CRP inferiori a 2 mg/l hanno presentato una riduzione del 25% dei principali eventi avversi cardiovascolari ( hazard ratio aggiustato multivariabile aHR=0.75; P minore di 0.0001 ), mentre nessun beneficio significativo è stato osservato tra quelli con concentrazioni di hs-CRP durante il trattamento di 2 mg/l o superiori ( aHR=0.90; P=0.11 ).
Per i pazienti trattati con Canakinumab che hanno raggiunto concentrazioni di hs-CRP in trattamento inferiori a 2 mg/l, la mortalità cardiovascolare ( aHR=0.69; P=0.0004 ) e la mortalità per qualsiasi causa ( aHR=0.69; P minore di 0.0001 ) sono state entrambe ridotte del 31%, mentre nessuna riduzione significativa di questi endpoint è stata osservata tra i soggetti trattati con Canakinumab che hanno raggiunto concentrazioni di hs-CRP di 2 mg/l o superiori.
Effetti differenziali simili sono stati riscontrati nelle analisi dell'endpoint cardiovascolare secondario prespecificato ( che comprendeva anche ospedalizzazione per angina instabile con necessità di rivascolarizzazione non-pianificata ) e nelle analisi di sensibilità alternativamente basate sulla riduzione mediana di hs-CRP, su una riduzione del 50% o superiore di hs-CRP, su una riduzione percentuale mediana di hs-CRP, nelle analisi dose-specifiche e nelle analisi con un approccio di inferenza causale per stimare l'effetto del trattamento tra le persone che avrebbero ottenuto una concentrazione di hs-CRP mirata.
L'entità della riduzione di hs-CRP dopo una singola dose di Canakinumab potrebbe fornire un semplice metodo clinico per identificare le persone che hanno maggiori probabilità di ottenere il più grande beneficio dal trattamento continuato.
Questi dati suggeriscono inoltre sono a sostegno dell'alta riduzione dell'infiammazione con Canakinumab. ( Xagena2018 )
Ridker PM et al, Lancet 2018; 391: 319-328
Cardio2018 Farma2018
Indietro
Altri articoli
Gotta e incidenza di 12 malattie cardiovascolari
La gotta, una comune artropatia da cristalli, è associata a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari. Si è cercato...
Prediabete e rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica tra gli adulti sopravvissuti a tumore infantile nella coorte St Jude Lifetime
Poco si sa circa la prevalenza del prediabete e il rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica (...
Colesterolo non-HDL e colesterolo LDL nell’infanzia ed eventi cardiovascolari aterosclerotici nell’adulto
Sebbene il colesterolo da lipoproteine a bassa densità ( colesterolo LDL ) rimanga il target primario del colesterolo nella pratica...
Aldosteronismo primario subclinico e salute cardiovascolare
L'aldosteronismo primario, caratterizzato da un'evidente produzione di aldosterone renina-indipendente, è una forma comune ma sottoriconosciuta di ipertensione e malattia cardiovascolare. Evidenze...
Infiammazione e colesterolo come predittori di eventi cardiovascolari nei pazienti ad alto rischio con intolleranza alle statine
Tra i pazienti trattati con terapia con statine ai livelli di colesterolo raccomandati dalle lineeguida, il rischio infiammatorio residuo valutato...
Semaglutide ed esiti cardiovascolari nell'obesità senza diabete
Semaglutide ( Wegovy ), un agonista del recettore di GPL-1 ( peptide-1 simil-glucagone ), ha dimostrato di ridurre il rischio...
Infezione grave e rischio di malattie cardiovascolari
L’eccesso di rischio di malattie cardiovascolari associato a un’ampia gamma di malattie infettive non è noto. È stato quantificato il...
Associazione tra disturbi ipertensivi della gravidanza e malattie cardiovascolari entro 24 mesi dal parto
Nonostante la ben nota associazione tra disturbi ipertensivi della gravidanza e malattie cardiovascolari, esistono dati limitati su quali specifiche diagnosi...
Sicurezza cardiovascolare della terapia sostitutiva con Testosterone
La sicurezza cardiovascolare della terapia sostitutiva con Testosterone negli uomini di mezza età e anziani affetti da ipogonadismo non è...
Diabete di tipo 2: sintesi delle principali evidenze in soggetti con malattia cardiovascolare e/o malattia renale cronica
Benefici cardiovascolari degli inibitori di SGLT2 e agonisti recettoriali di GLP1 Diversi studi clinici randomizzati hanno dimostrato per gli inibitori di...