Risonanza magnetica cardiovascolare e tomografia computerizzata a emissione di singolo fotone per la diagnosi di malattia coronarica
In pazienti con sospetta coronaropatia, la tomografia computerizzata a emissione di singolo fotone ( SPECT ) è l’esame più ampiamente utilizzato per la valutazione dell’ischemia miocardica, ma la sua accuratezza diagnostica è risultata variabile e il paziente è esposto a radiazioni ionizzanti.
È stato condotto uno studio per stabilire l’accuratezza diagnostica di un protocollo di risonanza magnetica cardiovascolare multiparametrica ( CMR ) con angiografia coronarica a raggi x come standard di riferimento e per confrontare la risonanza magnetica cardiovascolare con la SPECT, in pazienti con sospetta coronaropatia.
Nello studio prospettico, pazienti con sospetta angina pectoris e almeno un fattore di rischio cardiovascolare sono stati messi in lista per risonanza magnetica cardiovascolare, SPECT angiografia coronarica invasiva a raggi x.
La risonanza magnetica cardiovascolare consisteva in riposo e stress farmacologico con perfusione di Adenosina, cine imaging, captazione tardiva del Gadolinio e angiografia coronarica con risonanza magnetica.
Lo stress con Adenosina e la SPECT a riposo hanno utilizzato (99m)Tc-Tetrofosmina.
L’esito primario era rappresentato dall’accuratezza della risonanza magnetica cardiovascolare.
Tra i 752 pazienti reclutati, il 39% presentava significativa coronaropatia come identificato dall’angiografia ai raggi x.
Per la risonanza magnetica cardiovascolare multiparametrica la sensibilità è stata dell’86.5%, la specificità dell’83.4%, il valore predittivo positivo 77.2%, e il valore predittivo negativo 90.5%.
La sensibilità della SPECT è stata pari al 66.5%, la specificità all’82.6%, il valore predittivo positivo 71.4% e il valore predittivo negativo 79.1%.
Sensibilità e valore predittivo negativo di risonanza magnetica cardiovascolare e SPECT hanno mostrato differenze significative ( p inferiore a 0.0001 per entrambi ) a differenza di specificità e valore predittivo positivo ( p=0.916 e p=0.061, rispettivamente ).
In conclusione, lo studio CE-MARC ( Cardiovascular magnetic resonance and single-photon emission computed tomography for diagnosis of coronary heart disease ) rappresenta la più ampia valutazione prospettica condotta in un contesto reale sulla risonanza magnetica cardiovascolare, e ha stabilito l’alta accuratezza diagnostica di questa tecnica nella malattia coronarica e la sua superiorità rispetto alla SPECT.
La risonanza magnetica cardiovascolare dovrebbe essere utilizzata più ampiamente di quanto non lo sia oggi per lo studio della coronaropatia. ( Xagena2012 )
Greenwood JP et al, Lancet 2012; 379: 453-460
Diagno2012 Cardio2012
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