Studio HERS II: l'effetto della terapia ormonale sostitutiva sull'esito delle malattie cardiovascolari
Lo studio HERS ( The Heart and Estrogen / Progestin Replacement Study ) non ha evidenziato alcuna riduzione nel rischio di eventi coronarici tra le donne in postmenopausa affette da malattia cardiovascolare.
Tuttavia il rischio di eventi coronarici è risultato più elevato nel primo anno ed il rischio si è ridotto tra il terzo ed quinto anno.L'obiettivo dello studio HERS II è stato quello di verificare se la riduzione del rischio , osservata negli ultimi anni dello studio HERS persisteva nel tempo. Un totale di 2.763 donne in postmenopausa con malattia coronarica ed età media di 67 anni all'arruolamento hanno partecipato allo studio HERS della durata di 4,1 anni; di queste 2.321 sono entrate a far parte dello studio HERS II. Il periodo di osservazione ( follow-up ) nello studio HERS II è stato di 2,7 anni.Nello studio HERS le partecipanti hanno ricevuto 0,625 mg/die di estrogeni coniugati e 2,5 mg di Medrossiprogesterone ( n = 1.380 ) o placebo ( n = 1.383 ), mentre nello studio HERS II la terapia ormonale è stata prescritta a discrezione del medico "ad personam". L'end-point primario era rappresentato dall'infarto miocardico non fatale e dalla morte cardiovascolare , mentre l'end-point secondario da : rivascolarizzazione coronarica, ospedalizzazione per angina instabile o insufficienza cardiaca congestizia , aritmie ventricolari non fatali , morte improvvisa , ictus o TIA e malattia arteriosa periferica.Nel corso dei 6,8 anni del periodo di osservazione ( studio HERS + studio HERS II ), ci sono state 132 morti per malattia cardiovascolare nel gruppo sottoposto a terapia ormonale e 122 nel gruppo placebo.I Ricercatori hanno trovato che la ridotta incidenza di eventi cardiovascolari nel gruppo trattato con terapia ormonale, osservati durante gli anni 3 e 5 dello studio HERS, non persistevano durante il susseguente periodo di follow-up ( studio HERS II ). Dopo 6,8 anni, la terapia di sostituzione ormonale non era in grado di ridurre il rischio di eventi cardiovascolari nelle donne con coronaropatia.
Pertanto la terapia di sostituzione ormonale non dovrebbe essere somministrata per ridurre il rischio cardiovascolare nelle donne in postmenopausa con malattia coronarica. ( Xagena2002 )
Grady D et al , Jama 2002 ; 288 : 49-57
Indietro
Altri articoli
Gotta e incidenza di 12 malattie cardiovascolari
La gotta, una comune artropatia da cristalli, è associata a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari. Si è cercato...
Prediabete e rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica tra gli adulti sopravvissuti a tumore infantile nella coorte St Jude Lifetime
Poco si sa circa la prevalenza del prediabete e il rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica (...
Colesterolo non-HDL e colesterolo LDL nell’infanzia ed eventi cardiovascolari aterosclerotici nell’adulto
Sebbene il colesterolo da lipoproteine a bassa densità ( colesterolo LDL ) rimanga il target primario del colesterolo nella pratica...
Aldosteronismo primario subclinico e salute cardiovascolare
L'aldosteronismo primario, caratterizzato da un'evidente produzione di aldosterone renina-indipendente, è una forma comune ma sottoriconosciuta di ipertensione e malattia cardiovascolare. Evidenze...
Infiammazione e colesterolo come predittori di eventi cardiovascolari nei pazienti ad alto rischio con intolleranza alle statine
Tra i pazienti trattati con terapia con statine ai livelli di colesterolo raccomandati dalle lineeguida, il rischio infiammatorio residuo valutato...
Semaglutide ed esiti cardiovascolari nell'obesità senza diabete
Semaglutide ( Wegovy ), un agonista del recettore di GPL-1 ( peptide-1 simil-glucagone ), ha dimostrato di ridurre il rischio...
Infezione grave e rischio di malattie cardiovascolari
L’eccesso di rischio di malattie cardiovascolari associato a un’ampia gamma di malattie infettive non è noto. È stato quantificato il...
Associazione tra disturbi ipertensivi della gravidanza e malattie cardiovascolari entro 24 mesi dal parto
Nonostante la ben nota associazione tra disturbi ipertensivi della gravidanza e malattie cardiovascolari, esistono dati limitati su quali specifiche diagnosi...
Sicurezza cardiovascolare della terapia sostitutiva con Testosterone
La sicurezza cardiovascolare della terapia sostitutiva con Testosterone negli uomini di mezza età e anziani affetti da ipogonadismo non è...
Diabete di tipo 2: sintesi delle principali evidenze in soggetti con malattia cardiovascolare e/o malattia renale cronica
Benefici cardiovascolari degli inibitori di SGLT2 e agonisti recettoriali di GLP1 Diversi studi clinici randomizzati hanno dimostrato per gli inibitori di...