Dispnea nell’insufficienza cardiaca: effetto della Rolofillina, un antagonista del recettore A1 dell'adenosina
La dispnea e la congestione polmonare e/o periferica sono le manifestazioni più frequenti di insufficienza cardiaca acuta e sono obiettivi importanti per la terapia.
Variazioni nella dispnea, il rapporto con la mortalità e gli effetti della Rolofillina, un antagonista del recettore A1dell'adenosina, sono stati oggetto dello studio PROTECT ( Placebo-controlled Randomized Study of the Selective A 1 Adenosine Receptor Antagonist Rolofylline for Patients Hospitalized with Acute Decompensated Heart Failure and Volume Overload to Assess Treatment Effect on Congestion and Renal Function Trial ).
PROTECT era uno studio prospettico, in doppio cieco, controllato versus placebo, che ha valutato l'effetto della Rolofillina nei pazienti ospedalizzati per insufficienza cardiaca acuta con dispnea, sovraccarico di liquidi, aumento plasmatico dei peptidi natriuretici e disfunzione renale da lieve a moderata.
Un precoce miglioramento della dispnea, prospetticamente definita come dispnea moderatamente o decisamente migliore a 24 e a 48 ore dopo l'inizio della somministrazione del farmaco in studio, si è verificato nel 49.8% dei pazienti.
Il precoce miglioramento della dispnea era associato a una maggiore perdita di peso e a una riduzione della mortalità nei giorni 14 e 30 ( hazard ratio, HR=0.28, intervallo di confidenza al 95% ( CI ): 0.15, 0.50 e 0.35, 95% CI: 0.22, 0.55, rispettivamente ).
La somministrazione di Rolofillina è risultata associata a un aumento della proporzione di pazienti che hanno presentato un rapido miglioramento della dispnea ( HR=1.30, IC 95%: 1.08, 1.57 ) e a una più bassa mortalità a 14 e a 30 giorni, in gran parte determinata dalla mortalità per insufficienza cardiaca [ a 30 giorni, HR=0.65 ( 0.38-1.10, P=0.107 ) ].
La Rolofillina non ha ridotto gli episodi di peggioramento dell’insufficienza cardiaca a livello ospedaliero o le riammissioni post-dimissione, né ha migliorato, in modo significativo, la sopravvivenza a 60 o a 180 giorni.
L’analisi dello studio PROTECT ha dimostrato che una maggiore perdita di peso era associata a un precoce miglioramento della dispnea e a ridotta mortalità nel breve periodo. ( Xagena2011 )
Metra M et al, Eur Heart J 2011; 32: 1519-1534
Cardio2011 Farma2011
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