Effetti profibrinolitici, antitrombotici e antinfiammatori di una strategia di sensibilizzazione all’insulina
Nello studio Bypass Angioplasty Revascularization Investigation 2 Diabetes ( BARI 2D ) sono stati confrontati gli effetti di due strategie di trattamento basate su meccanismi diversi per iperglicemia, sensibilizzazione all’insulina e strategie che forniscono insulina sul profilo di biomarcatori che riflettono il bilancio tra fibrinolisi e trombosi e l’intensità dell’infiammazione implicata nella vasculopatia diabetica.
In totale, 2368 pazienti con diabete mellito di tipo 2 e coronaropatia documentata per via angiografica, clinicamente stabile, sono stati randomizzati a trattamento con una delle due strategie, e sono stati seguiti per una media di 5 anni.
Sono stati valutati in campioni di sangue raccolti al basale e a 12 intervalli regolari nel corso del follow-up l’antigene e l’attività di PAI-1 ( inibitore dell’attivatore del plasminogeno di tipo 1 ), antigene del tPA ( attivatore tissutale del plasminogeno ), fibrinogeno, D-dimero, proteina C-reattiva, insulina e l’emoglobina glicata ( HbA1c ) br>
Valori basali più elevati di D-dimero, fibrinogeno e proteina C-reattiva sono risultati predittivi di prognosi non-favorevole nei pazienti di entrambi i gruppi.
Al contrario delle strategie per fornire insulina, quelle per sensibilizzare all’insulina hanno portato a (1) più bassi livelli di insulina plasmatica; (2) più bassi livelli di antigene e attività di PAI-1 e più bassi livelli di antigene di tPA ( noto per essere in linea con PAI-1 ) e (3) più bassi livelli di proteina C-reattiva e fibrinogeno a tutti gli intervalli dopo il basale ( P inferiore a 0.001 per ciascuno ).
In conclusione, la strategia di trattamento con sensibilizzazione all’insulina ha portato a cambiamenti nel profilo dei biomarcatori indicativo di una diminuzione dell’insulino-resistenza, un bilancio alterato tra trombosi e fibrinolisi a favore della fibrinolisi, e una diminuita intensità dello stato infiammatorio sistemico, fattori che sono stati associati a rischio cardiovascolare. ( Xagena2011 )
Sobel BE et al, Circulation 2011; 124: 695-703
Endo2011
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