Predittori di trasformazione emorragica nei pazienti che ricevono trombolisi intrarteriosa
La trasformazione emorragica è una delle principali complicanze della terapia trombolitica intrarteriosa.
Identificare i predittori dell’emorragia dopo trombolisi dovrebbe essere utile nella selezione dei pazienti destinati al trattamento trombolitico.
I Ricercatori dell’UCLA Stroke Center a Los Angeles (California, Usa) hanno raccolto i dati dei pazienti consecutivi con ischemia cerebrale focale acuta, trattati con trombolisi per via intrarteriosa o associata alla via endovenosa o con la sola trombolisi intrarteriosa in un periodo di 8 anni presso il loro Centro.
Sono stati trattati 89 pazienti. Il punteggio NIHSS (National Institutes of Health Stroke Scale) era 16; l’età media dei pazienti 69 anni.
Ventisei pazienti hanno ricevuto solo tPA (tissue Plaminogen Factor) per via intrarteriosa, 22 hanno ricevuto il tPA per via intrarteriosa ed endovenosa, e 41 hanno ricevuto solo Urochinasi per via intrarteriosa.
La trasformazione emorragica asintomatica è avvenuta in 29 pazienti (33%), una trasformazione lievemente sintomatica (peggioramento di 1-3 punti nel punteggio NIHSS) è avvenuta in 10 pazienti (11%), una trasformazione emorragica gravemente sintomatica (peggioramento maggiore o uguale a 4 punti nella scala NIHSS) si è presentata in 6 pazienti (7%).
La percentuale di trasformazione emorragica è risultata similare nei pazienti trattati con trombolisi intrarteriosa (39%) versus trombolisi mista (intrarteriosa + endovenosa ) (41%).
La percentuale di trasformazione emorragica nei casi intrarteriosi è stata del 50% con tPA versus il 32% con Urochinasi (p = 0.2).
L’86% dei pazienti con trasformazione emorragica versus il 39% dei pazienti senza trasformazione sono morti o sono rimasti invalidi (punteggio Rankin modificato < 2) al giorno 7 (p < 0.0001).
All’analisi multivariata, i predittori indipendenti di trasformazione emorragica avevano un più alto punteggio NIHSS, un maggior tempo di ricanalizzazione, ridotta conta piastrinica, e più alti livelli di glucosio.
Questo modello presenta un valore predittivo positivo del 70%, ed un’accuratezza del 78%.
Kidnell CS et al, Stroke 2002; 33: 717-724
( Xagena2002 )
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