Le statine sembrano ridurre il rischio di recidiva di trombosi venosa
Uno studio di coorte basato sulla popolazione ha mostrato che il trattamento con le statine ha ridotto il rischio di recidiva di trombosi venosa nei pazienti che avevano sofferto di trombosi venosa.
Mentre la terapia anticoagulante è efficace nel prevenire le recidive trombotiche, il possibile rischio di sanguinamento con il trattamento prolungato ne limita l'uso nei pazienti con un rischio di recidiva da moderato ad alto.
La ricerca di trattamenti alternativi in grado di abbassare il potenziale rischio di recidiva, senza aumentare il rischio di sanguinamento, è fondamentale per il miglioramento della gestione clinica di questi pazienti.
Uno studio ha valutato se le statine fossero in grado di ridurre il rischio di trombosi venosa ricorrente.
Sono state prese in esame le cartelle cliniche di 2.798 pazienti statunitensi ( età media 65.8 anni; 55% donne ) che avevano sofferto di trombosi venosa ( embolia polmonare nel 53% ) nel periodo 2002-2010.
Di questi, 204 ( 7.3% ) soggetti erano deceduti entro 30 giorni dall’evento trombotico.
Al basale, il 22.1% dei pazienti aveva ricevuto trattamenti ipolipemizzanti ( statine nel 98.7% ), e il 24% presentava malattia cardiovascolare.
Il follow-up mediano è stato di 3.4 anni.
Durante questo periodo, il 16% ( n=457 ) dei pazienti ha sviluppato recidiva di trombosi venosa ( embolia polmonare nel 39% ).
Il 7% dei pazienti ha sviluppato malattia cardiovascolare.
Il 21% ha iniziato il trattamento con le statine. Dei pazienti trattati con statine al basale, il 27% ha interrotto questa terapia nel corso del follow-up; nel complesso, il 38% della coorte ha fatto uso di statine in un certo periodo durante il follow-up.
Il tasso di recidiva di trombosi venosa è stato pari a 5.2 per 100 anni-persona ( IC 95%, 4.7-5.9 ) tra che non avevano fatto uso di statine e a 3.9 ( IC 95%, 3.3-4.7 ) per 100 anni-persona tra gli utilizzatori correnti di statine.
L'uso corrente della terapia statinica è apparso ridurre il rischio di recidiva di trombosi venosa ( hazard ratio, HR=0.74; IC 95%, 0.59-0.94 ).
Questa associazione si è mantenuta quando sono stati analizzati i pazienti che hanno iniziato l’uso delle statine durante il follow-up ( HR=0.62; IC 95%, 0.41-0.93 ) e i pazienti che non presentavano malattia cardiovascolare ( HR=0.62; IC 95%, 0.45-0.85 ).
E’ stata riscontrata una riduzione del rischio, clinicamente rilevante, tra i tipi di statine e i dosaggi, in particolare con l'uso della Simvastatina ( HR=0.76; IC 95%, 0.57-1 ).
Lo studio presenta il limite degli studi non-randomizzati. Pertanto il risultato deve essere confermato.
Tuttavia, esistono evidenze che le statine riducano le citochine proinfiammatorie e i fattori emostatici che favoriscono la coagulazione, con un conseguente miglioramento della funzione endoteliale e un abbassamento del rischio trombotico. ( Xagena2016 )
Fonte: Journal of Thrombosis and Haemostasis, 2016
Emo2016 Cardio2016 Farma2016
Indietro
Altri articoli
Efficacia e sicurezza di Pozelimab nei pazienti con deficit di CD55 con iperattivazione del complemento, trombosi angiopatica ed enteropatia con perdita di proteine
Il deficit di CD55 con iperattivazione del complemento, trombosi angiopatica ed enteropatia con perdita di proteine ( CHAPLE ) è...
Edoxaban per 12 mesi rispetto a 3 mesi nei pazienti affetti da tumore con trombosi venosa profonda distale isolata: studio ONCO DVT
La durata ottimale della terapia anticoagulante per la trombosi venosa profonda distale isolata nei pazienti affetti da tumore è clinicamente...
Incidenza e prognosi della trombosi venosa superficiale durante la gravidanza e il periodo post-partum
L'incidenza della trombosi venosa superficiale ( SVT ) delle gambe e il conseguente rischio di tromboembolia venosa durante la gravidanza...
Sopravvivenza dopo trombosi venosa correlata al cancro: Scandinavian Thrombosis and Cancer Study
I pazienti con tumore hanno un rischio maggiore di sviluppare tromboembolia venosa ( VTE ) e questa combinazione risulta in...
Terapia anticoagulante per la trombosi venosa splancnica
Mancano prove solide sulla gestione ottimale della trombosi venosa splancnica ( SVT ). È stata condotta una meta-analisi per valutare...
Rischio comparativo di trombosi con sindrome trombocitopenica o eventi tromboembolici associati a diversi vaccini contro COVID-19
È stato quantificato il rischio comparativo di trombosi con sindrome trombocitopenica o eventi tromboembolici associati all'uso di vaccini COVID-19 a...
Xagrid: rischio di trombosi incluso infarto cerebrale in caso di interruzione improvvisa del trattamento
L'Agenzia europea per i medicinali ( EMA ) e l’Agenzia Italiana del Farmaco ( AIFA ), hanno informato gli operatori...
Apixaban confrontato con Warfarin per prevenire la trombosi nella sindrome trombotica antifosfolipidica
La sindrome da anticorpi antifosfolipidi trombotica ( TAPS ) è caratterizzata da trombosi venosa, arteriosa o microvascolare. I pazienti con...
Trattamento con Rivaroxaban per 6 settimane rispetto a 3 mesi nei pazienti con trombosi venosa profonda distale isolata sintomatica
Sono stati confrontati due diverse durate di trattamento con Rivaroxaban ( Xarelto ) nei pazienti con trombosi venosa profonda distale...
Rischi di trombosi venosa profonda, embolia polmonare ed emorragie dopo Covid-19
È stato quantificato il rischio di trombosi venosa profonda, embolia polmonare e sanguinamento dopo Covid-19 in una serie di casi...