Trombosi tardiva con gli stent a rilascio d farmaci


Gli stent a rilascio di farmaci sono ampiamente impiegati negli interventi coronarici percutanei ( PCI ).

Nonostante gli eccellenti risultati clinici, l’associazione tra stent a rilascio di farmaci ed il rischio di trombosi tardiva non è ben definito.

Ricercatori della Cleveland Clinic negli Stati Uniti hanno eseguito una meta-analisi di 14 studi clinici che hanno coinvolto 6.675 pazienti che sono stati assegnati in modo casuale a ricevere uno stent medicato al Paclitaxel o al Sirolimus, oppure uno stent di metallo nudo.

Otto studi clinici hanno presentato un periodo di follow-up superiore ad 1 anno.

L’incidenza di trombosi molto tardiva ( superiore ad 1 anno dalla procedura ) è stato di 5 eventi per 1000 pazienti sottoposti a impianto di stent a rilascio di farmaci, contro nessun paziente per l’impianto di uno stent di metallo nudo ( risk ratio, RR = 5.02; p = 0.02 ).

Tra gli studi con stent a rilascio di Sirolimus, l’incidenza di trombosi molto tardiva è stata di 3.6 eventi per 1000 pazienti con stent a rilascio di Sirolimus contro nessun evento tra i pazienti con impianto di stent di metallo nudo ( RR = 3.99; p = 0.22 ).
Il tempo mediano della trombosi tardiva con stent a rilascio di Sirolimus è stato di 15.5mesi, contro i 4 mesi dello stent di metallo nudo.

Nei trial con stent a rilascio di Paclitaxel, l’incidenza di trombosi molto tardiva è stata di 5.9 eventi per 1000 pazienti con impianto di stent medicato contro nessun evento tra i pazienti con stent di metallo nudo ( RR = 5.72; p = 0.049 ).
Il tempo mediano della trombosi tardiva con stent medicato a Paclitaxel è stato di 18 mesi e di 3.5 mesi nei pazienti con stent di metallo nudo.

Sebbene l’incidenza di trombosi molto tardiva da stent sia bassa, gli stent a eluizione di farmaco appaiono aumentarne il rischio.
Il rischio è risultato maggiore con gli stent a rilascio di Paclitaxel, ma la trombosi tardiva potrebbe essere anche possibile con gli stent a rilascio di Sirolimus rispetto agli stent di metallo nudo. ( Xagena2006 )

Bavry AA et al, Am J Med 2006; 119: 1056-1061

Cardio2006 Farma2006





Indietro

Altri articoli

Il deficit di CD55 con iperattivazione del complemento, trombosi angiopatica ed enteropatia con perdita di proteine ​​( CHAPLE ) è...


La durata ottimale della terapia anticoagulante per la trombosi venosa profonda distale isolata nei pazienti affetti da tumore è clinicamente...


L'incidenza della trombosi venosa superficiale ( SVT ) delle gambe e il conseguente rischio di tromboembolia venosa durante la gravidanza...


I pazienti con tumore hanno un rischio maggiore di sviluppare tromboembolia venosa ( VTE ) e questa combinazione risulta in...


Mancano prove solide sulla gestione ottimale della trombosi venosa splancnica ( SVT ). È stata condotta una meta-analisi per valutare...


È stato quantificato il rischio comparativo di trombosi con sindrome trombocitopenica o eventi tromboembolici associati all'uso di vaccini COVID-19 a...


L'Agenzia europea per i medicinali ( EMA ) e l’Agenzia Italiana del Farmaco ( AIFA ), hanno informato gli operatori...


La sindrome da anticorpi antifosfolipidi trombotica ( TAPS ) è caratterizzata da trombosi venosa, arteriosa o microvascolare. I pazienti con...


Sono stati confrontati due diverse durate di trattamento con Rivaroxaban ( Xarelto ) nei pazienti con trombosi venosa profonda distale...


È stato quantificato il rischio di trombosi venosa profonda, embolia polmonare e sanguinamento dopo Covid-19 in una serie di casi...