Emoglobina glicata e rischio di ipertensione


Il diabete mellito e l'ipertensione spesso coesistono e condividono i fattori di rischio.
L'ipertensione è un noto predittore di diabete. Tuttavia, anche l'iperglicemia può essere associata in modo indipendente allo sviluppo futuro di ipertensione.

È stata studiata l'emoglobina glicata ( HbA1c ) come predittore di ipertensione incidente mediante un'analisi prospettica di 9.603 pazienti partecipanti allo studio Atherosclerosis Risk in Communities Study, di mezza età e senza ipertensione al basale.

Utilizzando modelli proporzionali di Cox, è stata stimata l'associazione tra HbA1c al basale e ipertensione incidente secondo due definizioni: 1) ipertensione auto-riferita per un massimo di 18 anni di follow-up; e, 2) pressione sanguigna misurata o uso di farmaci per l'ipertensione alle visite cliniche per un massimo di 9 anni di follow-up.

Sono stati osservati 4.800 casi auto-riferiti e 1.670 casi di ipertensione alla visita tra i soggetti senza diabete mellito diagnosticato al basale. Tra i pazienti con diagnosi di diabete al basale, sono stati osservati 377 casi di ipertensione auto-segnalati e 119 alla visita.

L’emoglobina glicata più alta al basale è stata associata a un aumento del rischio di ipertensione nei soggetti con e senza diabete.

Rispetto agli adulti non-diabetici con HbA1c inferiore al 5.7%, HbA1c nel range prediabetico ( 5.7-6.4% ) è risultata indipendentemente associata con ipertensione incidente auto-riferita ( hazard ratio, HR=1.14 ) e ipertensione rilevata alla visita clinica ( HR=1.17 ).

In conclusione, è stato osservato che i soggetti con elevati valori di emoglobina glicata, anche in assenza di una precedente diagnosi di diabete mellito, sono ad aumentato rischio di ipertensione.
L’emoglobina glicata è un predittore noto di malattie cardiache e ictus incidente.
Questi risultati suggeriscono che l'associazione di HbA1c al rischio cardiovascolare può essere parzialmente mediata dallo sviluppo di ipertensione. ( Xagena2012 )

Bower JK et al, Diabetes Care 2012; 35: 1031-1037


Endo2012 Cardio2012



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