Scaffold bioriassorbibili a rilascio di Everolimus versus stent metallici a rilascio di Everolimus
Recenti evidenze suggeriscono che gli scaffold vascolari bioriassorbibili ( BVS ) siano associati a un eccesso di complicanze trombotiche rispetto agli stent metallici a eluizione di Everolimus ( EES ).
È stata studiata l'efficacia comparativa degli scaffold vascolari bioriassorbibili approvati dalla Food and Drug Administration ( FDA ) rispetto agli stent a rilascio di Everolimus metallici in pazienti sottoposti a intervento coronarico percutaneo al follow-up più lungo disponibile.
Sono stati cercati studi randomizzati che hanno confrontato scaffold vascolari bioriassorbibili e stent medicati con Everolimus.
Gli endpoint principali di efficacia e sicurezza sono stati rispettivamente il fallimento della lesione target e la trombosi dello stent definita o probabile.
Sono stati inclusi 7 studi: in sintesi, 5.583 pazienti sono stati randomizzati a ricevere scaffold vascolari bioriassorbibili ( n=3.261 ) o stent a rilascio di Everolimus ( n=2.322 ).
Il tempo medio di follow-up è stato di 2 anni.
Rispetto agli stent metallici a rilascio di Everolimus, il rischio di fallimento della lesione target ( 9.6% vs 7.2%, differenza assoluta di rischio: +2.4%, risk ratio: 1.32, numero necessario per avere un danno: 41; P=0.003; I2=0% ) e di trombosi dello stent ( 2.4% vs 0.7%; differenza assoluta di rischio: +1.7%; risk ratio: 3.15; numero necessario per avere un danno: 60; P minore di 0.0001; I2=0% ) sono stati entrambi significativamente più alti con scaffold vascolari bioriassorbibili.
Non ci sono state differenze significative nella mortalità per tutte le cause o cardiovascolare tra i gruppi.
L'aumento del rischio di trombosi dello stent associato a scaffold vascolari bioriassorbibili è stato coerente nei periodi precoce ( inferiore a 30 giorni ), tardivo ( da 30 giorni a 1 anno ) e molto tardivo ( più di 1 anno ) ( P interazione=0.49 ).
In conclusione, rispetto agli stent metallici medicati con Everolimus, gli scaffold vascolari bioriassorbibili sembrano essere associati sia a minore efficacia che a più alto rischio trombotico nel tempo. ( Xagena2017 )
Sorrentino S et al, J Am Coll Cardiol 2017; 69: 3055-3066
Cardio2017
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