Orelabrutinib per il trattamento del linfoma mantellare recidivante o refrattario


Il linfoma mantellare ( MC L) recidivante o refrattario è un tumore maligno aggressivo a cellule B con una prognosi infausta.
La tirosina chinasi di Bruton ( BTK ) è un mediatore della segnalazione del recettore delle cellule B ed è associata a sviluppo di linfomi a cellule B.

I pazienti con linfoma mantellare recidivante o refrattario sono stati arruolati in uno studio di fase 1/2 e trattati con Orelabrutinib ( Hibruka ), un nuovo inibitore BTK altamente selettivo. Il numero mediano di regimi precedenti era 2. L'età media era di 62 anni.

I pazienti eleggibili hanno ricevuto Orelabrutinib per os 150 mg una volta al giorno ( n=86 ) oppure 100 mg due volte al giorno ( n=20 ) fino a progressione della malattia o tossicità inaccettabile.
Come dose raccomandata preferita per la fase 2 è stata scelta una dose di 150 mg una volta al giorno.

Dopo una durata mediana di follow-up di 23.8 mesi, il tasso di risposta globale ( ORR ) è stato dell’81.1%, con il 27.4% dei pazienti che ha ottenuto una risposta completa e il 53.8% una risposta parziale.

La durata mediana della risposta e la sopravvivenza libera da progressione sono state rispettivamente di 22.9 e 22.0 mesi.
La sopravvivenza globale mediana ( OS ) non è stata raggiunta e il tasso di sopravvivenza globale a 24 mesi è stato del 74.3%.

Gli eventi avversi verificatisi in più del 20% dei pazienti sono stati: trombocitopenia ( 34.0% ), infezione del tratto respiratorio superiore ( 27.4% ) e neutropenia ( 24.5% ).

Gli eventi avversi di grado superiore o uguale a 3 sono stati poco frequenti e più comunemente hanno incluso trombocitopenia ( 13.2% ), neutropenia ( 8.5% ) e anemia ( 7.5% ).

3 pazienti hanno interrotto il trattamento a causa di eventi avversi correlati al trattamento, ma non sono stati segnalati casi fatali.

Orelabrutinib ha mostrato una sostanziale efficacia ed è stato ben tollerato nei pazienti con linfoma mantellare recidivante o refrattario. ( Xagena2023 )

Deng LJ et al, Blood Adv 2023; 7: 4349-4357

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