Concentrati autologhi di piastrine per il trattamento e la prevenzione della osteonecrosi della mascella da bifosfonati


L'osteonecrosi della mandibola da bifosfonati è una reazione avversa che consiste in una progressiva distruzione ossea a livello della regione maxillo-facciale nei pazienti sotto attuale o precedente trattamento con bifosfonati.

I concentrati autologhi di piastrine ( APC ) si sono dimostrati in grado di migliorare la guarigione dell'osso e dei tessuti molli nelle procedure di chirurgia orale.

Una revisione sistematica è stata condotta al fine di valutare l'efficacia dei concentrati autologhi di piastrine nel trattamento e nella prevenzione della osteonecrosi della mascella nei pazienti in terapia con bifosfonati.

La revisione ha incluso 18 studi, per un totale di 362 pazienti sottoposti a chirurgia orale in associazione a concentrati autologhi di piastrine.

L'aggiunta dei concentrati autologhi di piastrine nel trattamento della osteonecrosi della mandibola da bifosfonati ne ha significativamente ridotto la recidiva rispetto al controllo.

La somministrazione di concentrati autologhi di piastrine è risultata associata a una minore incidenza di osteonecrosi della mandibola da bifosfonati dopo estrazione dentaria, anche se non significativa.
La scarsa significatività è riconducibile all'eterogeneità riscontrata per quanto riguarda il tipo di bifosfonato somministrato, le indicazioni cliniche, la durata del trattamento, i fattori scatenanti, il disegno dello studio, la durata del follow-up, il tipo di concentrato piastrinico e gli end-point adottati per valutare il successo del trattamento.

In conclusione, nonostante i risultati della revisione debbano essere interpretati con cautela a causa del basso livello di evidenza degli studi inclusi e delle ridotte dimensioni del campione, questi sono indicativi di un possibile beneficio dei concentrati autologhi di piastrine quando associati a procedure chirurgiche per il trattamento o la prevenzione della osteonecrosi della mandibola da bifosfonati.
Per confermare tale indicazione, sono necessari studi comparativi prospettici su di un ampio campione. ( Xagena2015 )

Del Fabbro M et al, Eur J Cancer 2015; 51: 62-74

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