I pazienti con sottostante malattia tumorale trattati con bifosfonati per via endovenosa sono a rischio di osteonecrosi della mandibola


Ricercatori dell’Elkhart General Hospital negli Stati Uniti hanno valutato la prevalenza di osteonecrosi della mandibola nei pazienti trattati con bifosfonati.

E’ stata compiuta una revisione retrospettiva delle cartelle cliniche dei pazienti del New York Harbor Health Care System dal 1999 al 2004.

Tra le 1.951 cartelle cliniche analizzate, sono stati identificati 2 pazienti con osteonecrosi della mandibola che avevano ricevuto bifosfonati e 2 pazienti con osteonecrosi della mandibola che erano naive ( mai trattati ) ai bifosfonati.

Entrambi i pazienti trattati con i bifosfonati soffrivano di mieloma multiplo e stavano ricevendo infusioni mensili.
Avevano ricevuto inizialmente Pamidronato ( Aredia ), prima che il trattamento venisse cambiato ad Acido Zoledronico ( Aclasta, Zometa ). In ciascun caso, l’osteonecrosi della mandibola era insorta dopo estrazione dentaria.

La prevalenza dell’osteonecrosi della mandibola nella popolazione esaminata, sottoposta a trattamento con bifosfonati per via endovenosa, è stata di 1 caso su 71,5.

Nei 2 pazienti naive al trattamento con bifosfonati, l’osteoradionecrosi era la causa.

Nessun paziente trattato con bifosfonati per os ha manifestato osteonecrosi della mandibola, così come i pazienti affetti da osteoporosi o malattia di Paget trattati con bifosfonati per via parenterale.

Secondo gli Autori, i bifosfonati rimangono un’importante opzione per il management ( gestione ) della malattia ossea metabolica e delle complicanze dei tumori.
La prevalenza generale di osteonecrosi della mandibola nei pazienti che assumevano bifosfonati sembra essere molto bassa; tuttavia i pazienti che ricevono terapia parenterale per una sottostante condizione maligna appaiono essere ad elevato rischio per lo sviluppo dell’osteonecrosi della mandibola. ( Xagena2007 )

Murad OM et al, Endocr Prat 2007; 13: 232-238


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