Velocità massima della dose infusa intrapartum di Ossitocina ed esiti ostetrici e perinatali associati
Nonostante la mancanza di evidenze per una soglia di sicurezza per la dose di Ossitocina, molti protocolli ospedalieri specificano una velocità massima.
E' stato studiato se il superamento di 20 milliunità/min di Ossitocina fosse associato a esiti avversi.
È stata condotta un'analisi secondaria di uno studio controllato randomizzato, in doppio cieco, monocentrico, su pazienti nullipare con gestazioni singole alla settimana 36 di gestazione o settimane successive, che si sono presentate in travaglio spontaneo, randomizzate a un regime di titolazione di Ossitocina ad alte dosi ( velocità incrementale iniziale di 6 milliunità/min ) o a un regime di titolazione della dose standard ( velocità incrementale iniziale di 2 milliunità/min ) per l'aumento del travaglio.
Nel protocollo dello studio non è stato specificato un limite massimo di dose di Ossitocina. Per questa analisi secondaria, gli esiti delle partecipanti che hanno ricevuto Ossitocina e hanno superato una dose di 20 milliunità/min in qualsiasi momento del travaglio sono stati confrontati con quelli delle partecipanti la cui dose è rimasta a 20 milliunità/min o inferiore.
Inoltre, sono state calcolate le proporzioni cumulative degli esiti del travaglio e del parto per ciascun dosaggio massimo di Ossitocina raggiunto in questa coorte di studio.
Delle 1.003 partecipanti allo studio principale, 955 ( 95.2% ) hanno ricevuto Ossitocina, come previsto, e sono state incluse, con 190 ( 19.9% ) che hanno superato un dosaggio massimo di 20 milliunità/min.
Coloro che superavano le 20 milliunità/min erano più anziane e hanno avuto maggiori probabilità di avere la rottura delle membrane come indicazione di ammissione allo studio, di disturbi ipertensivi della gravidanza, di ricevere infusione intrapartum di Solfato di Magnesio e di ricevere Ossitocina per un periodo più lungo.
Coloro che avevano un tasso massimo superiore a 20 milliunità/min sono state sottoposte a parto cesareo più frequentemente, ma la maggioranza ( 74% ) ha comunque partorito per via vaginale.
Nelle analisi multivariate, non sono state riscontrate associazioni significative tra dosi massime di Ossitocina superiori a 20 milliunità/min e parto cesareo ( odds ratio aggiustato, aOR 1.57 ), infezione peripartum ( aOR 0.69 ), emorragia postpartum ( aOR 1.37 ) o ricovero in Unità di terapia intensiva neonatale ( aOR 1.72 ).
Sebbene l’85% dei parti vaginali spontanei sia avvenuto a dosi massime di Ossitocina pari o inferiori a 20 milliunità/min, i parti vaginali hanno continuato a verificarsi a dosi massime più elevate.
Le proporzioni cumulative di ricoveri in terapia intensiva neonatale e di casi complessi di morbilità e mortalità neonatale grave sono aumentate con l'aumento del dosaggio di Ossitocina, anche con un dosaggio massimo di Ossitocina pari a 20 milliunità/min o inferiore.
Nelle analisi multivariate, non ci sono differenze significative negli esiti avversi materni o perinatali basati sul superamento di 20 milliunità/min di Ossitocina.
Questi dati hanno indicato che il dosaggio di Ossitocina dovrebbe essere personalizzato per ciascuna paziente e non essere basato su soglie arbitrarie. ( Xagena2023 )
Son M et al, Obstet Gynecol 2023; 141: 379-386
Gyne2023 Farma2023
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