Effetti protettivi dei farmaci antinfiammatori sullo sviluppo della malattia di Alzheimer


I farmaci antinfiammatori non-steroidei ( FANS ) potrebbero avere un effetto protettivo contro la malattia di Alzheimer, ma gli studi osservazionali e clinici offrono risultati contrastanti.
Gli studi disponibili sono stati relativamente brevi e di piccole dimensioni.

Un gruppo di Ricercatori di Boston, negli Stati Uniti, ha esaminato l’effetto in termini di rischio di malattia di Alzheimer dei FANS usati per oltre 5 anni e dei FANS che sopprimono la formazione dell’A beta ( 1-42 ) amiloide in un grande database sanitario.

I casi erano costituiti da veterani di età superiore ai 55 anni con malattia di Alzheimer incidente identificati tramite il sistema US Veterans Affairs Health Care.
La popolazione di controllo è stata selezionata dallo stesso database.

L’utilizzo di farmaci antinfiammatori non-steroidei è stato suddiviso in 7 periodi di tempo: nessun uso, 1 anno o meno, maggiore di 1 anno ma uguale o inferiore a 2 ann,i e così via.

Utilizzando la regressione logistica condizionale, aggiustata per razza e comorbilità, sono state testate le associazioni tra sviluppo di malattia di Alzheimer e uso di 1 ) FANS di qualsiasi tipo; 2 ) FANS di qualsiasi tipo esclusi i salicilati non acetilati; 3 ) ogni classe di FANS; 4 ) ogni singolo FANS e 5 ) FANS con azione di soppressione dell’A beta ( 1-42 ) amiloide.

Sono stati identificati 49.349 casi e 196.850 controlli.

Rispetto al non utilizzo di FANS, l’odds ratio aggiustato per la malattia di Alzheimer tra gli utilizzatori di FANS è diminuita da 0.98 per un uso uguale o inferiore ad 1 anno a 0,76 per un uso superiore a 5 anni.
Per gli utilizzatori di Ibuprofene ( Brufen ), l’odds ratio è sceso da 1.03 a 0.56.

Gli effetti delle altre classi di farmaci antinfiammatori e di ogni singolo FANS non sono risultati significativi.
Non sono state osservate differenze tra i FANS con azione di soppressione dell’A beta ( 1-42 ) amiloide e gli altri.

In conclusione, l’uso a lungo termine di farmaci antinfiammatori non-steroidei ha un’azione protettiva contro l’insorgenza della malattia di Alzheimer.
I risultati più evidenti sono quelli ottenuti con l’Ibuprofene.
I FANS con azione di soppressione dell’A beta ( 1-42 ) amiloide non differiscono dagli altri farmaci antinfiammatori. ( Xagena2008 )

Vlad S C et al, Neurology 2008;70: 1672-1677


Neuro2008 Farma2008


Indietro

Altri articoli

Le Aziende che commercializzano medicinali a base di Valproato in accordo con l’Agenzia Europea dei Medicinali ( EMA ) e...


Gli attuali strumenti di decisione clinica per valutare il rischio di sanguinamento nei soggetti con fibrillazione atriale hanno prestazioni limitate...


La listeriosi materno-neonatale è un’infezione rara e grave. L’esito a lungo termine dei neonati sopravvissuti con listeriosi ad esordio precoce...


L’incidenza del diabete infantile è aumentata durante la pandemia di COVID-19. Chiarire se l’infezione da SARS-CoV-2 sia associata all’autoimmunità delle...


Lo sviluppo del cuore placentare e lo sviluppo del cuore embrionale avvengono in parallelo e questi organi sono stati proposti...


Il Comitato per la sicurezza dell'EMA ( PRAC; Pharmacovigilance Risk Assessment Committee ) ha raccomandato nuove misure per evitare l'esposizione...


Il Comitato per la Valutazione dei Rischi in Farmacovigilanza ( PRAC ) dell’Agenzia Europea dei Medicinali ( EMA ) sta...


L'artrite reumatoide è la malattia autoimmune più comune in tutto il mondo e richiede un trattamento a lungo termine per...


È stata annunciata l'interruzione del Programma di sviluppo clinico di Vupanorsen, una terapia antisenso sperimentale in fase di valutazione per...


Pochi studi hanno riportato le conseguenze a lungo termine della meningite batterica durante l'infanzia e gli studi che sono stati...