Identificato il meccanismo patologico alla base di una grave sindrome del neurosviluppo: sindrome da aploinsufficienza di YY1
Sono numerose le malattie genetiche dello sviluppo che, pur affliggendo
gravemente bambini e adolescenti, restano tuttora sconosciute e dunque non diagnosticate.
La mancanza di una diagnosi rappresenta un ostacolo insormontabile per un'assistenza medica adeguata, aumentando il senso di isolamento e frustrazione delle famiglie colpite.
Una di queste malattie ha un nome, una causa nota, un meccanismo patologico chiaro che in futuro potrà portare a un trattamento farmacologico che ne allevi almeno in parte i sintomi.
Questo è il risultato della ricerca del gruppo di Giuseppe Testa dell'Università Statale di Milano e Direttore del Laboratorio di Epigenetica delle Cellule Staminali
dell'Istituto Europeo di Oncologia ( IEO ) di Milano, e dei clinici di Bert de Vries ( Radboud
University, Nimega, Olanda ), pubblicato su The American Journal of Human Genetics.
I ricercatori hanno scoperto che il gene YY1, il cui ruolo è noto in ambito
oncologico e in biologia dello sviluppo, è anche causa di una sindrome del neurosviluppo
caratterizzata da disabilità intellettive e malformazioni congenite, definita provvisoriamente
sindrome da aploinsufficienza di YY1.
YY1 è importante per l’embriogenesi e la sua mutazione è già stata associata all’insorgenza di diversi tumori, tra cui quelli alla mammella e alla prostata.
Il suo nome, Ying Yang, si deve alla sua caratteristica di Giano bifronte: YY1 infatti può attivare o disattivare molti altri geni in base al contesto cellulare e agli stimoli ambientali, controllandone la funzione sia normalmente che durante l'insorgenza di processi patologici come la cancerogenesi, quando le mutazioni avvengono in individui adulti.
L'attuale studio ha evidenziato invece come, quando le mutazioni del gene YY1
avvengono all'inizio dello sviluppo, si origini appunto la sindrome da aploinsufficienza di YY1.
In particolare, il lavoro dei ricercatori ha chiarito che queste mutazioni agiscono alterando
l’espressione genica e lo stato dell’acetilazione della cromatina, la sostanza attorno a cui è avvolto il DNA, nelle cellule dei pazienti.
L’acetilazione degli istoni, che costituiscono la cromatina, è un meccanismo chiave che promuove l’attività dei geni, spesso alterato anche nella cancerogenesi: farmaci capaci di inibire o favorire l’acetilazione esistono già, e molti di questi sono già in avanzata
sperimentazione clinica per molti tumori.
Pertanto la scoperta di un deficit di acetilazione nei pazienti colpiti da mutazioni di YY1 apre possibilità concrete di testare in futuro questi modulatori dell'acetilazione come approcci terapeutici.
Come risultato immediato la ricerca porta permette la diagnosi di questa patologia.
La genetica e in particolare il sequenziamento del genoma, effettuato con le nuove tecnologie di next generation sequencing, sta aprendo nuove speranze per queste famiglie, perché la diagnosi è il primo passo verso una assistenza adeguata e, ancor prima, verso una consapevolezza della causa di malattia che, dall’esperienza che abbiamo, rappresenta un enorme sollievo per le famiglie coinvolte.
Altro importante esito di questo studio è la conferma che alcuni geni, già noti per il
loro ruolo nella formazione di tumori, sono anche all’origine di malattie genetiche dello sviluppo intellettivo.
YY1 è un caso paradigmatico di questa sorta di doppia identità di alcuni geni: una linea interpretativa che apre infinite nuove possibilità di ricerca. ( Xagena2017 )
Fonte: Istituto Europeo di Oncologia, 2017
Neuro2017 MalRar2017 Med2017
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