La regolare attività fisica previene lo sviluppo dell’ipertrofia ventricolare sinistra nei soggetti con ipertensione


I Ricercatori dell’HARVEST Study Group hanno valutato in modo prospettico l’effetto nel lungo periodo dell’attività fisica regolare nello sviluppo di ipertrofia ventricolare sinistra in una coorte di giovani soggetti sottoposti a screening per l’ipertensione di stadio 1.

Lo studio ha riguardato 454 individui.

La massa ventricolare sinistra ecocardiografica è stata misurata al momento dell’ingresso, ogni 5 anni, e/o al tempo dello sviluppo di ipertensione prima di iniziare il trattamento.
L’ipertrofia ventricolare sinistra è stata definita come una massa ventricolare sinistra maggiore o uguale a 50 g/m (2.7) negli uomini e maggiore o uguale a 47 g/m (2.7) nelle donne.

Nel corso di un periodo osservazionale mediano di 8.3 anni, 32 soggetti hanno sviluppato ipertrofia ventricolare sinistra ( sedentari: 10.3%; attivi: 1.7% ).

All’analisi di regressione logistica, i soggetti fisicamente attivi hanno presentato una minore probabilità di sviluppare ipertrofia ventricolare sinistra rispetto ai soggetti sedentari ( odds ratio, OR= 1.5 ).

Dopo aggiustamento per sesso, età, storia familiare di ipertensione, massa corporea, pressione sanguigna, massa ventricolare sinistra al basale, fattori di stile di vita e lunghezza del periodo osservazionale, l’OR è risultato pari a 0,24.

La pressione sanguigna si è ridotta nel tempo nei soggetti fisicamente attivi ( -5.1/-0,5 mmHg ), mentre è leggermente aumentata nei soggetti sedentari ( 0.0/0.9 mmHg).

In conclusione, la regolare attività fisica previene lo sviluppo dell’ipertrofia ventricolare sinistra negli individui giovani con ipertensione di stadio 1. Questo effetto è risultato indipendente dalla riduzione della pressione sanguigna causata dall’esercizio fisico. ( Xagena2009 )

Palatini P et al, Eur Heart J 2009; 30: 225-232


Cardio2009


Indietro

Altri articoli

Le Aziende che commercializzano medicinali a base di Valproato in accordo con l’Agenzia Europea dei Medicinali ( EMA ) e...


Gli attuali strumenti di decisione clinica per valutare il rischio di sanguinamento nei soggetti con fibrillazione atriale hanno prestazioni limitate...


La listeriosi materno-neonatale è un’infezione rara e grave. L’esito a lungo termine dei neonati sopravvissuti con listeriosi ad esordio precoce...


L’incidenza del diabete infantile è aumentata durante la pandemia di COVID-19. Chiarire se l’infezione da SARS-CoV-2 sia associata all’autoimmunità delle...


Lo sviluppo del cuore placentare e lo sviluppo del cuore embrionale avvengono in parallelo e questi organi sono stati proposti...


Il Comitato per la sicurezza dell'EMA ( PRAC; Pharmacovigilance Risk Assessment Committee ) ha raccomandato nuove misure per evitare l'esposizione...


Il Comitato per la Valutazione dei Rischi in Farmacovigilanza ( PRAC ) dell’Agenzia Europea dei Medicinali ( EMA ) sta...


L'artrite reumatoide è la malattia autoimmune più comune in tutto il mondo e richiede un trattamento a lungo termine per...


È stata annunciata l'interruzione del Programma di sviluppo clinico di Vupanorsen, una terapia antisenso sperimentale in fase di valutazione per...


Pochi studi hanno riportato le conseguenze a lungo termine della meningite batterica durante l'infanzia e gli studi che sono stati...