Sviluppo di anticorpi dopo la vaccinazione contro il COVID-19 nei pazienti con malattie autoimmuni nei Paesi Bassi
I dati sull'immunogenicità dei vaccini COVID-19 nei pazienti con malattie autoimmuni, che sono spesso trattati con farmaci immunosoppressori, sono scarsi.
È stato studiato l'effetto di diversi farmaci immunosoppressori sullo sviluppo di anticorpi dopo la vaccinazione COVID-19 nei pazienti con malattie autoimmuni.
In uno studio, sono stati utilizzati campioni di siero raccolti da pazienti con malattie autoimmuni e controlli sani che sono stati inclusi in due studi prospettici di coorte in corso nei Paesi Bassi.
I partecipanti potevano essere inclusi in questo sottostudio se erano stati vaccinati con qualsiasi vaccino COVID-19 tramite il Programma nazionale olandese di vaccinazione, che all'epoca stava dando la priorità alla vaccinazione degli individui più anziani.
I campioni sono stati raccolti dopo la prima o la seconda vaccinazione contro COVID-19. Non sono stati raccolti campioni seriali.
Sono stati misurati i tassi di sieroconversione e i titoli anticorpali IgG contro il dominio di legame al recettore della proteina spike di SARS-CoV-2.
È stata esaminata l'associazione tra l'uso di farmaci al momento della vaccinazione e almeno fino al campionamento, i tassi di sieroconversione e i titoli anticorpali IgG.
Tra il 26 aprile 2020 e il 1 marzo 2021, sono stati reclutati 3.682 pazienti con malattie reumatiche, 546 pazienti con sclerosi multipla e 1.147 controlli sani per partecipare ai due studi di coorte prospettici.
I campioni sono stati raccolti da pazienti con malattie autoimmuni ( n=632 ) e controlli sani ( n=289 ) dopo la prima ( 507 pazienti e 239 controlli ) o la seconda ( 125 pazienti e 50 controlli ) vaccinazione contro COVID-19.
L'età media sia dei pazienti che dei controlli era di 63 anni e 423 su 632 pazienti ( 67% ) con malattie autoimmuni e 195 su 289 controlli ( 67% ) erano donne.
Tra i partecipanti senza precedente infezione da SARS-CoV-2, la sieroconversione dopo la prima vaccinazione è stata significativamente più bassa nei pazienti rispetto ai controlli ( 210 su 432 pazienti, 49%, vs 154 su 210 controlli, 73%; odds ratio aggiustato, aOR=0.33; P minore di 0.0001 ), principalmente a causa della minore sieroconversione nei pazienti trattati con Metotrexato o terapie anti-CD20.
Dopo la seconda vaccinazione, la sieroconversione ha superato l'80% in tutti i sottogruppi di pazienti trattati, ad eccezione di quelli trattati con terapie anti-CD20 ( 3 su 7 pazienti, 43% ).
Non è stata osservata alcuna differenza nella sieroconversione e nei titoli anticorpali IgG tra i pazienti con una precedente infezione da SARS-CoV-2 che avevano ricevuto una singola dose di vaccino ( 72 su 75 pazienti, 96%, titolo IgG mediano 127 AU/ml ) e pazienti senza una precedente infezione da SARS-CoV-2 che avevano ricevuto due dosi di vaccino ( 97 su 106 pazienti, 92%, titolo IgG mediano 49 AU/ml ).
I dati hanno indicato che la sieroconversione dopo una prima vaccinazione contro COVID-19 è ritardata nei pazienti più anziani trattati con farmaci immunosoppressori specifici, ma che una seconda o ripetuta esposizione a SARS-CoV-2, tramite infezione o vaccinazione, migliora l'immunità umorale nei pazienti trattati con farmaci immunosoppressori.
Pertanto, la seconda somministrazione ritardata dei vaccini COVID-19 dovrebbe essere evitata nei pazienti che ricevono farmaci immunosoppressori.
Devono essere condotti studi futuri che includano pazienti più giovani per confermare la generalizzabilità dei risultati. ( Xagena2021 )
Boekel L et al, Lancet Rheumatology 2021; 3: 778-788
Inf2021 Reuma2021 Vac2021 Med2021 Farma2021
Indietro
Altri articoli
Nuove misure riguardanti il potenziale rischio di disturbi del neurosviluppo nei bambini nati da uomini che hanno assunto Valproato nei 3 mesi precedenti il concepimento
Le Aziende che commercializzano medicinali a base di Valproato in accordo con l’Agenzia Europea dei Medicinali ( EMA ) e...
Sviluppo e validazione del punteggio DOAC, un nuovo strumento di previsione del rischio di sanguinamento per i pazienti con fibrillazione atriale in trattamento con anticoagulanti orali ad azione diretta
Gli attuali strumenti di decisione clinica per valutare il rischio di sanguinamento nei soggetti con fibrillazione atriale hanno prestazioni limitate...
Esiti neurologici e di sviluppo neurologico a lungo termine della listeriosi neonatale
La listeriosi materno-neonatale è un’infezione rara e grave. L’esito a lungo termine dei neonati sopravvissuti con listeriosi ad esordio precoce...
Infezione da SARS-CoV-2 e sviluppo dell'autoimmunità delle isole pancreatiche nella prima infanzia
L’incidenza del diabete infantile è aumentata durante la pandemia di COVID-19. Chiarire se l’infezione da SARS-CoV-2 sia associata all’autoimmunità delle...
L'infiammazione della placenta porta allo sviluppo anormale del cuore embrionale
Lo sviluppo del cuore placentare e lo sviluppo del cuore embrionale avvengono in parallelo e questi organi sono stati proposti...
Nuove misure per evitare l'esposizione del Topiramato in gravidanza: rischio di disturbi dello sviluppo neurologico
Il Comitato per la sicurezza dell'EMA ( PRAC; Pharmacovigilance Risk Assessment Committee ) ha raccomandato nuove misure per evitare l'esposizione...
Revisione EMA dei dati sull'esposizione paterna al Valproato: rischio di disturbi dello sviluppo neurologico
Il Comitato per la Valutazione dei Rischi in Farmacovigilanza ( PRAC ) dell’Agenzia Europea dei Medicinali ( EMA ) sta...
Intervento con Metotrexato nei pazienti con artralgia a rischio di artrite reumatoide per ridurre lo sviluppo di artrite persistente e il suo carico di malattia: studio TREAT EARLIER
L'artrite reumatoide è la malattia autoimmune più comune in tutto il mondo e richiede un trattamento a lungo termine per...
Terapia antisenso per la riduzione del rischio cardiovascolare e grave ipertrigliceridemia: interruzione del Programma di sviluppo clinico di Vupanorsen
È stata annunciata l'interruzione del Programma di sviluppo clinico di Vupanorsen, una terapia antisenso sperimentale in fase di valutazione per...
Rischio di mortalità a breve e lungo termine e compromissione dello sviluppo neurologico dopo meningite batterica durante l'infanzia nei bambini
Pochi studi hanno riportato le conseguenze a lungo termine della meningite batterica durante l'infanzia e gli studi che sono stati...