La Midostaurina migliora la sopravvivenza globale del 23% nei pazienti con leucemia mieloide acuta con mutazioni FLT3
Sono stati annunciati i risultati dello studio clinico di fase III RATIFY ( CALGB 10603 ). I pazienti adulti sotto i 60 anni di età con leucemia mieloide acuta ( AML ) di nuova diagnosi e FLT3 mutato, che hanno ricevuto il farmaco sperimentale Midostaurina ( PKC412 ) più chemioterapia standard di induzione e di consolidamento sono andati incontro a un miglioramento del 23% nella sopravvivenza generale ( hazard ratio, HR=0.77, p=0.0074 ), rispetto a quelli trattati con la sola chemioterapia standard di induzione e di consolidamento.
La sopravvivenza globale mediana per i pazienti nel gruppo Midostaurina è stata di 74.7 mesi ( intervallo di confidenza [ IC ] 95%: 31.7, non-raggiunto ), rispetto a 25.6 mesi ( IC 95%: 18.6, 42.9 ) per i pazienti nel gruppo placebo
Lo studio ha valutato l'aggiunta di Midostaurina oppure placebo alla Daunorubicina / Citarabina nella fase di induzione, seguita da alte dosi di Citarabina in fase di consolidamento; i pazienti che hanno raggiunto una remissione completa dopo chemioterapia di consolidamento hanno continuato il trattamento con Midostaurina oppure placebo in monoterapia per un massimo di un anno.
Questo è attualmente il più grande studio clinico in pazienti con leucemia mieloide acuta e con mutazioni FLT3, con 3.279 pazienti sottoposti a screening e 717 pazienti arruolati, provenienti da tutto il mondo.
La strategia di trattamento nella leucemia mieloide acuta è rimasta invariata per più di 25 anni. Delle circa 350.000 persone affette da leucemia in tutto il mondo, circa il 25% soffre di leucemia mieloide acuta.
Un terzo dei pazienti con leucemia mieloide acuta trasporta anche una mutazione del gene FLT3, che è associato a esiti meno favorevoli e a una più breve sopravvivenza, rispetto a quelli senza la mutazione.
La Midostaurina è il primo farmaco che ha come bersaglio FLT3 nella leucemia mieloide acuta a mostrare un beneficio di sopravvivenza globale.
Oltre a soddisfare l'endpoint primario della sopravvivenza globale, la sopravvivenza libera da eventi ( EFS, definita come decesso, recidiva o nessuna risposta completa entro 60 giorni dall'inizio della terapia di induzione ) è risultata essere significativamente più alta nel gruppo di trattamento con Midostaurina rispetto al gruppo placebo [ HR=0.79, p=0.0025 e mediana di 8.0 mesi ( IC 95%: 5.14, 10.6 ) versus 3,0 mesi ( IC 95%: 1.9, 5.9 ) ].
Nessuna differenza statisticamente significativa è stata osservata nel tasso globale di eventi avversi ematologici e non-ematologici di grado 3 o superiore.
Ci sono stati, in totale, 37 decessi, senza alcuna differenza tra i gruppi di trattamento.
RATIFY ( Randomized AML Trial In FLT3 in patients less than 60 Years old; anche noto come CALGB 10603 ) era uno studio di fase III, internazionale, randomizzato e controllato con placebo, in doppio cieco, con pazienti con leucemia mieloide acuta di nuova diagnosi di età compresa tra 18 e 60 anni con una mutazione FLT3.
L'endpoint primario era la sopravvivenza globale; l'endpoint secondario era rappresentato dalla sopravvivenza libera da eventi.
Un totale di 225 Centri di 17 Paesi hanno partecipato a questo studio.
Un totale di 3.279 pazienti affetti da leucemia mieloide acuta sono stati screenati, e 717 pazienti con mutazione attivante FLT3 di età compresa tra 18 a meno di 60 sono stati arruolati.
I pazienti sono stati stratificati in base ai seguenti sottotipi di mutazione: dominio tirosin-chinasico ( TKD ), frequenza di mutazione allelica alta ITD [ duplicazioni interne in tandem ] ( superiore a 0.7 ) e frequenza di mutazione allelica bassa ITD ( 0.05-0.7 )
Tutti e tre i sottotipi trattati con Midostaurina hanno dimostrato un miglioramento della sopravvivenza complessiva rispetto al placebo.
E’ stato permesso il trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche ( SCT ).
I benefici della Midostaurina hanno interessato i pazienti indipendentemente dal fatto che fossero stati sottoposti a trapianto.
FLT3 è un recettore della tirosin-chinasi, un tipo di recettore posto sulla superficie cellulare, che svolge un ruolo nella proliferazione, o nell’aumento del numero di alcune cellule ematiche. ( Xagena )
Fonte: Novartis, 2015
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