Potenziali mediatori della neuropatia periferica indotta da Oxaliplatino nella terapia adiuvante nel tumore del colon in stadio III: studio CALGB Alliance/SWOG 80702
Sono state valutare le associazioni indipendenti e interattive di durata del trattamento pianificato, uso di Celecoxib, attività fisica, indice di massa corporea ( BMI ), diabete mellito e vitamina B6 con neuropatia periferica indotta da Oxaliplatino ( Eloxatin ) tra i pazienti con tumore del colon in stadio III arruolati in uno studio clinico.
È stato condotto uno studio prospettico osservazionale su 2.450 pazienti con tumore del colon in stadio III arruolati nello studio CALGB/SWOG 80702, assegnati in modo casuale a 6 versus 12 cicli di chemioterapia adiuvante con Fluorouracile, Leucovorina e Oxaliplatino con o senza 3 anni di Celecoxib ( Celebrex ).
La neuropatia periferica indotta da Oxaliplatino è stata segnalata utilizzando i criteri CTCAE durante e dopo il completamento della chemioterapia e FACT/GOG-NTX-13 15-17 mesi dopo l'assegnazione casuale.
Le analisi multivariate sono state aggiustate per i fattori sociodemografici e clinici di base.
I pazienti assegnati a 12 cicli di trattamento, rispetto a 6, hanno avuto una probabilità significativamente maggiore di avere neuropatia di grado superiore secondo i criteri CTCAE e FACT/GOG-NTX-13 e tempi di risoluzione più lunghi, mentre né l'assunzione di Celecoxib né di vitamina B6 hanno attenuato la neuropatia periferica indotta da Oxaliplatino.
L'intensità dell'esercizio in MET ( equivalente metabolico ) per 9 o più ore alla settimana dopo il trattamento rispetto a meno di 9 ore è stato associato a miglioramenti nella neuropatia periferica indotta da Oxaliplatino riportati da FACT/GOG-NTX-13 ( differenza aggiustata nelle medie, 1.47; P=0.003 ).
Rispetto ai pazienti con indice BMI al basale inferiore a 25, quelli con indice BMI maggiore o uguale a 25 hanno presentato un rischio significativamente maggiore di sviluppare neuropatia periferica indotta da Oxaliplatino di grado superiore riportato dai criteri CTCAE durante ( odds ratio aggiustato, aOR=1.18; P=0.05 ) e dopo il completamento ( aOR=1.23; P=0.04 ) del trattamento con Oxaliplatino.
I pazienti con diabete hanno avuto una probabilità significativamente maggiore di sperimentare una neuropatia segnalata da FACT/GOG-NTX-13 peggiore rispetto a quelli senza ( differenza aggiustata nelle medie, -2.0; P=0.002 ).
Non ci sono state interazioni significative tra la durata del trattamento con Oxaliplatino e nessuna di queste esposizioni potenzialmente modificabili.
Una minore attività fisica, un indice di massa corporea più elevato, il diabete e una durata del trattamento pianificata più lunga, ma non l'uso di Celecoxib o l'assunzione di vitamina B6, possono essere associati a un aumento significativo della gravità della neuropatia periferica indotta da Oxaliplatino. ( Xagena2023 )
Lee S et al, J Clin Oncol 2023; 41: 1079-1091
Gastro2023 Neuro2023 Onco2023 Farma2023
Indietro
Altri articoli
ASCO24 - Ivonescimab migliora la sopravvivenza libera da progressione nel cancro al polmone non-a-piccole cellule non-squamoso con mutazione di EGFR dopo fallimento di un inibitore tirosin-chinasico di EGFR. Studio HARMONi-A
Ivonescimab più chemioterapia è stato approvato in Cina, e ora è considerato il trattamento standard per i pazienti con carcinoma...
Terapia a bassa intensità basata su Venetoclax nel fallimento molecolare della leucemia mieloide acuta con mutazione NPM1
L'insufficienza molecolare nella leucemia mieloide acuta ( AML ) con mutazione NPM1 progredisce inevitabilmente fino a una recidiva franca se...
Tabelecleucel per pazienti sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche o di organi solidi con malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus EBV dopo fallimento di Rituximab con o senza chemioterapia: studio AL
La sopravvivenza nella malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus di Epstein-Barr ( EBV ) dopo trapianto di cellule staminali ematopoietiche...
Efficacia dell'inibizione del checkpoint dopo il fallimento della terapia CAR-T nei linfomi aggressivi a cellule B
La terapia con inibitori del checkpoint ( CPI ) con anticorpi anti-PD-1 è stata associata a esiti contrastanti in piccole...
Studio ALLELE: Tabelecleucel nei destinatari di trapianto di organi solidi o di cellule emopoietiche allogeniche con malattia linfoproliferativa post-trapianto indotta da virus EBV dopo fallimento di Rituximab o di Rituximab più chemioterapia
Tabelecleucel è un'immunoterapia a cellule T specifica per il virus di Epstein-Barr ( EBV ) allogenico, studiata nei pazienti con...
Enzalutamide più Abiraterone versus Enzalutamide nel tumore alla prostata metastatico resistente alla castrazione: studio Alliance A031201
Enzalutamide ( Xtandi ) e Abiraterone ( Zytiga ) sono entrambi mirati alla segnalazione del recettore degli androgeni, ma attraverso...
Prednisone versus placebo e parto vivo nelle pazienti con fallimento di impianto ricorrente sottoposte a fecondazione in vitro
Il fallimento dell'impianto rimane una barriera fondamentale per la fecondazione in vitro. Il Prednisone, come agente immunoregolatore, è ampiamente utilizzato...
Intervalli salutari ottimali della funzione tiroidea definiti dal rischio di malattie cardiovascolari e mortalità
Gli intervalli di riferimento dell'ormone stimolante la tiroide ( TSH ) e della tiroxina libera ( FT4 ) sono definiti...
Ablazione a ultrasuoni focalizzata del globo pallido nella malattia di Parkinson
L'ablazione ecografica focalizzata, unilaterale, del segmento interno del globo pallido ha ridotto i sintomi motori della malattia di Parkinson in...