Enoxaparina per via intravenosa o Eparina non-frazionata nell’intervento coronario percutaneo primario per infarto del miocardio con sopraslivellamento del tratto ST


Nell’intervento coronarico percutaneo ( PCI ) primario per infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST ( STEMI ) viene in genere utilizzata l’Eparina non-frazionata.

I Ricercatori dello studio ATOLL hanno confrontato il tradizionale trattamento con eparina con Enoxaparina per via endovenosa nell’intervento coronarico percutaneo primario.

In uno studio in aperto, pazienti con infarto del miocardio con sopraslivellamento del tratto ST sono stati assegnati in maniera casuale e in un rapporto 1:1 a un bolo intravenoso di 0.5 mg/kg di Enoxaparina o a Eparina non-frazionata prima della procedura PCI.

I pazienti trattati con qualsiasi anticoagulante prima della randomizzazione sono stati esclusi.

L’endpoint primario era l’incidenza a 30 giorni di mortalità, complicanze dell’infarto miocardico, fallimento della procedura o sanguinamento maggiore.
Il principale endpoint secondario era rappresentato dal composito di morte, sindrome coronarica acuta ricorrente o rivascolarizzazione urgente.

Le analisi sono state condotte secondo intention-to-treat.

In totale, 910 pazienti sono stati assegnati al trattamento con Enoxaparina ( n=450 ) o con Eparina non-frazionata ( n=460 ).

L’endpoint primario si è presentato nel 28% dei pazienti dopo anticoagulazione con Enoxaparina contro il 34% nel gruppo Eparina non-frazionata ( rischio relativo [ RR ] 0.83, p=0.06 ).

L’incidenza di decesso ( Enoxaparina, 4% vs Eparina, 6% pazienti; p=0.08 ), complicanze dell’infarto miocardico (4% vs 6%; p=0.21 ), fallimento della procedura ( 26% vs 28%; p=0.61 ) e sanguinamento maggiore ( 5% vs 5%; p=0.79 ) non ha mostrato differenze tra i gruppi.

L’Enoxaparina è risultata associata a un tasso significativamente ridotto dell’endpoint secondario principale ( 7% vs 11% dei pazienti; RR=0.59, p=0.015 ).

Decesso, complicanze dell’infarto del miocardio o sanguinamento maggiore ( 10% vs 15% dei pazienti; p=0.03 ), decesso o complicanze dell’infarto miocardico ( 8% vs 12%; p=0.02 ), e decesso, infarto del miocardio ricorrente o rivascolarizzazione urgente ( 5% vs 8%; p=0.04 ) sono risultati tutti ridotti con Enoxaparina.

In conclusione, Enoxaparina per via endovenosa rispetto a Eparina non-frazionata ha ridotto in modo significativo gli esiti clinici ischemici senza differenze nel sanguinamento e nel successo della procedura.
Lo studio ha dimostrato che l’Enoxaparina fornisce un miglioramento nel beneficio clinico netto nei pazienti che si devono sottoporre a intervento coronarico percutaneo primario. ( Xagena2011 )

Montalescot G et al, Lancet 2011; 378: 693-703


Farma2011 Cardio2011


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