Docetaxel superiore a Erlotinib nel tumore polmonare non-a-piccole cellule senza mutazione nel gene EGFR
La chemioterapia è risultata superiore alla terapia mirata in un confronto testa-a-testa che ha coinvolto pazienti con cancro del polmone non-a-piccole cellule senza mutazione nel gene EGFR ( recettore del fattore di crescita dell’epidermide ), metastatico.
Il trattamento di seconda linea con Docetaxel ( Taxotere ) ha portato a una sopravvivenza libera da progressione media significativamente migliore rispetto a Erlotinib ( Tarceva ) ( 3.4 vs 2.4 mesi; P=0.014 ).
Inoltre, sostanzialmente più pazienti nel braccio Docetaxel erano vivi a 6 mesi.
I tumori con gene KRAS mutato e wild-type sembrano reagire meglio al trattamento con Docetaxel.
Docetaxel ha migliorato in modo significativo la sopravvivenza libera da progressione, il tasso di risposta, e il tasso di controllo della malattia rispetto a Erlotinib.
KRAS non appare essere un fattore prognostico nella terapia di seconda linea.
Gli inibitori della tirosin-chinasi, come Erlotinib, hanno dimostrato efficacia nel carcinoma polmonare non-a-piccole cellule con mutazioni nel gene EGFR, mentre l’effetto non era noto nei tumori EGFR wild-type.
Lo studio TAILOR ( Tarceva Italian Lung Optimization Trial ), coordinato da Marina Garassino dell’Istituto dei Tumori di Milano, ha preso avvio nel 2007; era stato progettato per confrontare Docetaxel ed Erlotinib come terapia di seconda linea nei pazienti con tumori EGFR wild-type.
Un altro obiettivo era quello di determinare l'impatto di mutazioni KRAS sulla risposta al trattamento con chemioterapia o con un inibitore di EGFR.
Dopo più di 3 anni di studio, l’ASCO ( American Society of Clinical Oncology ) ha rilasciato un parere clinico provvisorio, raccomandando l’esecuzione di test di mutazione EGFR prima di iniziare la terapia di prima linea per il carcinoma del polmone non-a-piccole cellule con un inibitore EGFR ( J Clin Oncol 2011 ).
L'endpoint primario era la sopravvivenza globale nei pazienti con tumori EGFR wild-type, e lo studio aveva la potenza statistica per dimostrare la superiorità di Docetaxel su Erlotinib.
Gli endpoint secondari erano la sopravvivenza libera da progressione, il tasso di risposta, la sicurezza e la qualità di vita.
Tutti i pazienti avevano tumore EGFR wild-type confermato, erano stati testati per status di KRAS e avevano ricevuto la chemioterapia a base di Platino come trattamento di prima linea.
I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a Docetaxel e Erlotinib, e il trattamento è proseguito fino a progressione della malattia o a sviluppo di tossicità intollerabile.
Sono stati riportati i risultati per gli endpoint secondari, dal momento che il numero di decessi necessario per il calcolo della sopravvivenza globale deve ancora verificarsi.
L'analisi ha coinvolto 219 pazienti, con un'età media di 66 anni.
I fumatori correnti e gli ex fumatori rappresentavano circa i tre quarti della popolazione dello studio, e circa il 23% dei pazienti aveva tumori KRAS mutati.
E’ stata riscontrata una differenza nella sopravvivenza libera da progressione con una riduzione del 31% nel rischio di progressione o morte a favore di Docetaxel.
Il braccio Docetaxel avuto una sopravvivenza libera da progressione media a 6 mesi del 28.9% contro il 16.9% nel braccio Erlotinib.
La valutazione della sopravvivenza libera da progressione mediante status di KRAS ha mostrato un valore medio di 2.6 mesi nei pazienti con KRAS mutato e 2.4 mesi con tumori con il gene KRAS non-mutato; la sopravvivenza libera progressione a 6 mesi è stata, rispettivamente, del 25.3% e del 21.9%; nessuna differenza è risultata statisticamente significativa.
In un'analisi multivariata, solo il performance status ECOG ( 2 vs 0/1 ) e l'assegnazione del trattamento hanno dimostrato di essere predittori indipendenti di sopravvivenza libera da progressione ( HR=3.19, P minore di 0.0001 e HR=0.70, P=0.019, rispettivamente ).
Il confronto tra tumori KRAS-mutati e wild-type ha portato a un hazard ratio di 0.87, che non ha raggiunto la significatività statistica ( P=0.441 ).
L'analisi per sottogruppi ha mostrato un vantaggio consistente per Docetaxel, indipendentemente da performance status, istologia, sesso, abitudine al fumo, e status di KRAS.
Anche i dati di risposta hanno favorito il braccio Docetaxel, che ha avuto un tasso di risposta completa del 4.3%, tasso di risposta parziale del 9.6%, tasso di malattia stabile del 27.6%, e tasso di malattia progressiva del 58.5%, rispetto allo 0%, 2.2%, 20.6% e 77.2% nel braccio Erlotinib ( P per trend=0.002 ).
Il tasso di risposta globale è risultato significativamente migliore con Docetaxel ( 13.9% versus 2.2%, P=0.004 ), così come il tasso di beneficio clinico ( 41.5% versus 22.8%, P=0.007 ). ( Xagena2012 )
Fonte: Annual Meeting - American Society of Clinical Oncology ( ASCO ), 2012
Onco2012 Pneumo2012 Farma2012
Indietro
Altri articoli
Telisotuzumab vedotin in combinazione con Erlotinib nei pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule che esprime la proteina c-Met
La sovraespressione delle mutazioni della proteina c-Met e del recettore del fattore di crescita epidermico ( EGFR ) può coesistere...
Sopravvivenza globale aggiornata e analisi esplorativa dallo studio EVAN: terapia adiuvante con Erlotinib rispetto a Vinorelbina più Cisplatino nel cancro al polmone non-a-piccole cellule EGFR-positivo in stadio IIIA
Lo studio EVAN di fase II, randomizzato, in aperto, ha valutato l'efficacia ( sopravvivenza libera da malattia [ DFS ]...
Bevacizumab più Erlotinib rispetto a Erlotinib da solo nei pazienti giapponesi con tumore polmonare non-a-piccole cellule con mutazione di EGFR avanzato, metastatico: studio NEJ026
Bevacizumab ( Avastin ) è un candidato promettente per il trattamento combinato con inibitori della tirosin-chinasi del recettore del fattore...
Uso dell'inibitore EGFR Erlotinib per il trattamento del cheratoderma palmoplantare nei pazienti con sindrome di Olmsted causata da mutazioni di TRPV3
La sindrome di Olmsted è una genodermatosi caratterizzata da cheratoderma palmoplantare ( PPK ) doloroso e mutilante che progredisce dall'infanzia...
Erlotinib adiuvante nei pazienti con tumore del polmone non-a-piccole cellule resecato con mutazione di EGFR: studio SELECT
Dato il ruolo centrale degli inibitori del recettore del fattore di crescita epidermico ( EGFR ) nel tumore al polmone...
Terapia di combinazione con Bevacizumab più Erlotinib per carcinoma a cellule renali associato a leiomiomatosi ereditaria avanzata con carcinoma a cellule renali
La leiomiomatosi ereditaria con carcinoma a cellule renali ( HLRCC ) è una rara sindrome genetica derivante da mutazioni della...
Erlotinib più Bevacizumab versus solo Erlotinib in pazienti con tumore polmonare non-a-piccole cellule non-squamoso avanzato EGFR-positivo: studio NEJ026
La resistenza alla monoterapia di prima o seconda generazione con inibitore della tirosin-chinasi di EGFR si sviluppa in quasi la...
Erlotinib più Bevacizumab versus Erlotinib da solo nei pazienti con tumore del polmone non-a-piccole cellule non-squamoso EGFR-positivo avanzato: studio NEJ026
La resistenza alla monoterapia con inibitore della tirosin-chinasi ( TKI ) dell'EGFR di prima generazione o di seconda generazione si...
Ramucirumab più Erlotinib nei pazienti con cancro al polmone non-a-piccole cellule avanzato EGFR mutato: studio RELAY
Il doppio blocco delle vie EGFR e VEGF nel carcinoma polmonare metastatico non-a-piccole cellule ( NSCLC ) EGFR-mutato è supportato...
Associazione tra mutazioni ERBB e gli esiti clinici dei pazienti trattati con Afatinib o Erlotinib con carcinoma al polmone a cellule squamose: analisi secondaria dello studio LUX-Lung 8
La scelta del trattamento per il carcinoma polmonare a cellule squamose potrebbe essere aiutata identificando i biomarcatori predittivi. E' stato...