Nessun effetto di una dose moderata di Omega-3 sui fattori di rischio cardiovascolare e sull’umore dopo ictus ischemico


Gli acidi grassi Omega-3 derivati dal pesce sono stati a lungo associati alla protezione cardiovascolare.

Uno studio randomizzato e controllato ha valutato se il trattamento con una dose moderata di olio di pesce, come raccomandato dalle linee guida, possa migliorare i biomarcatori cardiovascolari, l'umore e la qualità di vita nei pazienti con ictus ischemico.

I pazienti con ictus confermato alla tomografia computerizzata sono stati randomizzati ad assumere 3 g/die di olio di pesce incapsulato contenenti circa 1.2 g di Omega-3 totali ( 0.7 g di Acido Docosaesaenoico; 0.3 g di Acido Eicosapentaenoico ) o olio placebo ( combinazione di palma e soia ) assunti ogni giorno per più di 12 settimane.

I trigliceridi sierici, il colesterolo totale e le relative lipoproteine, i marker infiammatori ed emostatici selezionati, l’umore e la qualità della vita sono stati valutati al basale e al follow-up. Il risultato principale era un cambiamento nel livello dei trigliceridi.

I pazienti scelti per assumere olio di pesce o placebo sono stati 102. Le analisi secondo il principio di intenzione al trattamento e per-protocol non hanno mostrato alcun effetto significativo dell’olio di pesce su qualsiasi parametro lipidico, infiammatorio, emostatico o umorale considerato.

L'adesione al trattamento basato sul conteggio delle pillole è risultata buona ( 89% ) riflessa in un aumento sierico di Acido Docosaesaenoico ( P
Un’analisi della composizione dell’olio, tuttavia, ha mostrato la presenza di alcuni prodotti di degradazione e ossidazione potenzialmente dannosi, alla fine dello studio.

In conclusione, non c’è stato alcun effetto in 12 settimane di trattamento con una moderata dose di olio di pesce sui biomarcatori cardiovascolari o sull’umore dei pazienti con ictus ischemico.
E’ possibile che la dose insufficiente, la breve durata del trattamento, e/o l’ossidazione degli oli di pesce possano aver influenzato questi risultati. ( Xagena2009 )

Poppitt SD et al, Stroke 2009; 40: 3485-3492


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