Warfarin e Aspirina nei pazienti con scompenso cardiaco e in ritmo sinusale


Non è chiaro se la terapia con Warfarin ( Coumadin ) o Acido Acetilsalicilico ( Aspirina ) sia superiore per i pazienti con scompenso cardiaco e in ritmo sinusale.

È stato disegnato uno studio per determinare se Warfarin ( con un valore INR target tra 2.0 e 3.5 ) o Acido Acetilsalicilico ( alla dose di 325 mg al giorno ) rappresentino il trattamento migliore per i pazienti in ritmo sinusale con una ridotta frazione di eiezione ventricolare sinistra ( FEVS ).

Nello studio, 2.305 pazienti sono stati seguiti per un periodo fino a 6 anni ( media, 3.5 ).

L’esito primario era il tempo al primo evento in un endpoint composito di ictus ischemico, emorragia intracerebrale o decesso per qualunque causa.

I tassi di esito primario sono stati pari a 7.47 eventi per 100 pazienti-anno nel gruppo Warfarin e 7.93 nel gruppo Acido Acetilsalicilico ( hazard ratio con warfarin, 0.93; P=0.40 ).

Dunque, non è emersa alcuna differenza generale significativa tra i due trattamenti.

In un’analisi a tempo variabile, l’hazard ratio ( HR ) è cambiato nel tempo, leggermente a favore di Warfarin rispetto ad Aspirina al quarto anno di follow-up, ma questa osservazione è risultata solo marginalmente significativa ( P=0.046 ).

Warfarin, rispetto all’Apirina, è risultato associato a una significativa riduzione nel tasso di ictus ischemico nel periodo di follow-up ( 0.72 eventi per 100 pazienti-anno vs 1.36 per 100 pazienti-anno; hazard ratio, HR=0.52; P=0.005 ).

Il tasso di emorragia maggiore è stato 1.78 eventi per 100 pazienti-anno nel gruppo Warfarin rispetto a 0.87 nel gruppo Aspirina ( P inferiore a 0.001 ).

I tassi di emorragia intracerebrale e intracranica non hanno mostrato differenze significative tra i due gruppi di trattamento ( 0.27 eventi per 100 pazienti-anno con Warfarin e 0.22 con Aspirina, P=0.82 ).

In conclusione, tra i pazienti con ridotta frazione di eiezione ventricolare sinistra, ma in ritmo sinusale, non sono state osservate differenze generali significative nell’esito primario tra il trattamento con Warfarin e con quello con Aspirina.
Un ridotto rischio di ictus ischemico con Warfarin è stato bilanciato da un aumento del rischio di emorragia maggiore.
La scelta tra Warfarin e Aspirina dovrebbe essere individualizzata. ( Xagena2012 )

Homma S et al, N Engl J Med 2012; 366: 1859-1869


Cardio2012 Farma2012


Indietro

Altri articoli

Vi è incertezza sull’uso degli anticoagulanti orali diretti ( DOAC ) nei pazienti con disfunzione renale. Utilizzando il database COMBINE AF...


Gli antagonisti della vitamina K sono gli unici anticoagulanti orali approvati per prevenire la trombosi valvolare e il tromboembolismo correlato...


Il profilo beneficio-rischio degli anticoagulanti orali diretti ( DOAC ) rispetto al Warfarin e tra gli anticoagulanti orali diretti nei...


La sindrome da anticorpi antifosfolipidi trombotica ( TAPS ) è caratterizzata da trombosi venosa, arteriosa o microvascolare. I pazienti con...


I dati sono limitati per quanto riguarda il rischio di eventi ischemici cerebrovascolari e sanguinamento maggiore nei pazienti con fibrillazione...


I dati sul rischio di sanguinamento post-polipectomia ( PPB ) nei pazienti trattati con anticoagulanti orali diretti ( DOAC )...


Lo studio PRAGUE-17 ( Left Atrial Appendage Closure vs Novel Anticoagulation Agents in Atrial Fibrillation ) ha dimostrato che la...


Gli anticoagulanti orali diretti ( DOAC ) sono preferiti rispetto al Warfarin ( Coumadin ) per la prevenzione dell'ictus nella...


Il ruolo dei diversi livelli di fragilità nella scelta degli anticoagulanti orali per gli anziani con fibrillazione atriale non è...


Rispetto alla popolazione generale, i pazienti con malattia renale cronica avanzata hanno un carico di fibrillazione atriale di 10 volte...