Angina limitante l’attività: Ivabradina aumenta la mortalità e l’incidenza di infarto miocardico
L’Ivabradina ( Corlentor, Procoralan ), un farmaco che riduce la frequenza cardiaca, ha aumentato il rischio di morte o di infarto miocardico quando somministrata a pazienti con angina limitante l'attività, che stavano già ricevendo una terapia standard per la malattia coronarica stabile.
I pazienti che non avevano angina limitante l'attività non hanno presentato un maggior rischio di morte per cause cardiovascolari o infarto miocardico non-fatale.
Inoltre, la terapia add-on con Ivabradina non ha diminuito il rischio di morte per cause cardiovascolari o infarto miocardico non-fatale, che era l'endpoint primario dello studio SIGNIFY.
Lo studio ha reclutato 19.102 pazienti che avevano malattia coronarica stabile senza insufficienza cardiaca e una frequenza cardiaca di almeno 70 battiti al minuto.
I pazienti sono stati assegnati in modo casuale all'Ivabradina ( 10 mg bid ) oppure a placebo in aggiunta alla terapia standard.
La dose media di Ivabradina è stata di 8.2 ± 1.7 mg, due volte al giorno.
La frequenza cardiaca nel gruppo Ivabradina era di 55-60 battiti per minuto. L'età media dei pazienti era di 65 anni, e la maggior parte ( 72% ) era di sesso maschile.
Quasi tutti i pazienti ( 98% ) stavano assumendo un antiaggregante piastrinico o un anticoagulante, e circa il 92% era in trattamento con statine e la stessa percentuale stava assumendo Acido Acetilsalicilico ( Aspirina ); l’83% dei pazienti era in terapia con beta-bloccanti.
I pazienti nel braccio Ivabradina ( n=9550 ) hanno raggiunto una frequenza cardiaca media di 60.7 ± 9.0 battiti per minuto contro 70.6 ± 10.1 battiti per minuto nel gruppo di controllo ( n=9552 ).
L'incidenza di bradicardia era significativamente più alta con Ivabradina che con placebo ( 18% vs 2.3%, p inferiore a 0.001 ).
Dopo un follow-up mediano di 27.8 mesi non è stata riscontrata alcuna differenza significativa nell'incidenza dell'endpoint primario tra il gruppo Ivabradina e il gruppo placebo ( 6.8% e 6.4%, rispettivamente; hazard ratio, HR=1.08, 95% CI 0.96-1.20, P = 0.20 ).
La più sorprendente scoperta di questo studio era il significativo incremento dell'incidenza dell'endpoint primario tra i pazienti con angina di classe II CCS ( Canadian Cardiovascular Society ) che erano stati assegnati in modo casuale a Ivabradina ( 7.6% contro 6.5% placebo, p = 0.02 per interazione ).
L'aumento del rischio è stato simile per i singoli componenti, mortalità per cause cardiovascolari e infarto miocardico non-fatale. ( Xagena2014 )
Fonte: European Society of Cardiology ( ESC ) Meeting, 2014
Cardio2014 Farma2014
Indietro
Altri articoli
I fibromi uterini aumentano il rischio di esiti avversi in gravidanza e in ostetricia
Secondo una meta-analisi, i fibromi uterini aumentano i rischi di esiti avversi in gravidanza ed ostetricia in termini di dimensioni,...
L'esposizione prenatale al Fluoro è collegata a problemi neurocomportamentali
Uno studio prospettico di coorte su 229 coppie madre-bambino a Los Angeles ( Stati Uniti ) ha mostrato che...
I fibromi uterini aumentano i rischi di gravidanza e di esiti ostetrici avversi
Una meta-analisi ha evidenziato che i fibromi uterini aumentano i rischi di gravidanza avversa e gli esiti ostetrici; le dimensioni...
L'endometriosi aumenta il rischio di tumori ovarici ed endometriali
L'endometriosi è risultata significativamente associata a rischi più elevati sia per i tumori ovarici che endometriali, ma non è significativamente...
Dispositivo contraccettivo intrauterino a rilascio di Levonorgestrel può aumentare il rischio di cancro al seno
L'utilizzo di un dispositivo intrauterino a rilascio di Levonorgestrel per prevenire la gravidanza ha aumentato il rischio di cancro alla...
La terapia ormonale può aumentare la perdita di peso nelle donne in postmenopausa che assumono Semaglutide
Le donne in postmenopausa in terapia ormonale hanno presentato una maggiore perdita di peso corporeo totale con Semaglutide fino a...
Contraccettivi ormonali combinati: rischio leggermente aumentato di tromboembolia venosa nelle donne che usano contraccettivi ormonali combinati a base di Clormadinone acetato ed Etinilestradiolo
I titolari dell’autorizzazione all’immissione in commercio dei medicinali contenenti Clomardinone acetato / Etinilestradiolo, in accordo con l’Agenzia Europea per i...
Molnupiravir più cure abituali versus cure abituali da sole come trattamento precoce per adulti con COVID-19 ad aumentato rischio di esiti avversi: studio PANORAMIC
La sicurezza, l'efficacia e il rapporto costo-efficacia di Molnupiravir ( Lagevrio ), un farmaco antivirale orale per SARS-CoV-2, non sono...
Opzelura crema a base di Ruxolitinib, un inibitore JAK1/2, per il trattamento della vitiligine non-segmentale
Opzelura, che contiene il principio attivo Ruxolitinib, è un medicinale usato per il trattamento della vitiligine non-segmentale, una malattia che...
Opzelura a base di Ruxolitinib crema 15 mg/g nel trattamento della vitiligine non-segmentale con coinvolgimento del viso in adulti e adolescenti a partire dai 12 anni di età. Approvazione nell'Unione Europea
La Commissione Europea ha concesso l’autorizzazione all’immissione in commercio per Opzelura a base di Ruxolitinib crema 15 mg/g nel trattamento...