Effetto degli additivi alimentari sull’iperfosfatemia nei pazienti con malattia renale allo stadio terminale
Un’alta assunzione di fosforo con la dieta ha conseguenze deleterie per i pazienti con patologie renali ed è potenzialmente pericoloso anche per la popolazione generale.
Per prevenire l’iperfosfatemia, i pazienti con malattia renale allo stadio terminale limitano l’introduzione di cibi che naturalmente hanno alto contenuto di fosforo. Tuttavia, additivi contenenti fosforo sono sempre più frequentemente aggiunti ai cibi processati e agli alimenti del fast food.
Gli effetti di questi additivi sui livelli plasmatici di fosforo non sono ben definiti.
Un gruppo di Ricercatori statunitensi ha condotto uno studio clinico per determinare l’effetto della riduzione degli additivi alimentari contenenti fosforo sui livelli di fosforo nel siero dei pazienti con malattia renale a fase terminale.
Lo studio randomizzato e controllato è stato condotto in 14 Centri per l’emodialisi negli Stati Uniti e ha coinvolto 279 pazienti con elevati livelli basali di fosforo nel siero ( >5.5 mg/dL ), reclutati tra maggio e ottobre 2007.
I partecipanti assegnati al gruppo di trattamento ( n=145 ) hanno ricevuto un programma educativo per aiutarli a evitare di acquistare cibi contenenti additivi con fosforo nei negozi o nei fast food.
I partecipanti del gruppo controllo ( n=134 ) hanno continuato a ricevere i soliti trattamenti.
La principale misura di esito era il cambiamento nei livelli plasmatici di fosforo dopo 3 mesi.
A livello basale, non sono state rilevate differenze nei livelli sierici di fosforo tra i 2 gruppi.
Dopo 3 mesi, il declino dei livelli di fosforo è stato 0.6 mg/mL più alto nel gruppo trattato rispetto al gruppo controllo.
I partecipanti del gruppo trattato hanno anche aumentato in maniera significativa la loro abitudine a leggere l’elenco degli ingredienti ( P
In conclusione, un programma educativo per indurre i pazienti con malattia renale allo stadio terminale a evitare gli additivi alimentari contenenti fosforo ha avuto come risultato un modesto miglioramento dell’iperfosfatemia. ( Xagena2009 )
Love TE et al, JAMA 2009; 301: 629-635
Nefro2009
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