Enterocolite indotta da proteine alimentari
E’ stato compiuto uno studio retrospettivo con l’obiettivo di esaminare le caratteristiche demografiche, i cibi responsabili, le caratteristiche cliniche, i trattamenti e gli esiti in bambini con enterocolite acuta indotta da proteine alimentari.
Sono stati coinvolti nello studio bambini con enterocolite indotta da proteine alimentari che si sono presentati nel corso di 16 anni al Children's Hospital di Westmead ( Australia ).
Sono stati osservati 66 casi di enterocolite indotta da proteine alimentari in 35 bambini.
L’età media alla prima presentazione era di 5.5 mesi, e i bambini hanno spesso avuto episodi multipli di enterocolite prima che venisse formulata la diagnosi corretta.
Ventinove bambini hanno mostrato reazione a 1 alimento e 6 a 2 alimenti.
Gli alimenti responsabili della reazione per i 35 bambini sono stati riso ( n=14 ), soia ( n=12 ), latte vaccino ( n=7 ), vegetali e frutta ( n=3 ), carni ( n=2 ), avena ( n=2 ) e pesce ( n=1 ).
Per i 66 episodi, il vomito ha rappresentato la caratteristica clinica più comune ( 100% ), seguita da letargia ( 85% ), pallore ( 67% ) e diarrea ( 24% ).
Nel 24% degli episodi è stata misurata una temperatura inferiore ai 36 °C alla presentazione, mentre nel 63% degli episodi per i quali erano disponibili conte sanguigne sono state oservate conte piastriniche maggiori di 500 x 10(9) cellule per litro.
Solo 2 dei 19 bambini che si erano presentati al Pronto Soccorso con le loro reazioni iniziali sono stati dimessi con diagnosi corrette.
Ulteriori indagini sugli episodi di enterocolite indotta da proteine alimentari con presentazione ospedaliera sono risultate comuni: il 34% dei pazienti è stato sottoposto ad analisi per immagini addominale, il 28% a una valutazione settica e il 22% a un consulto chirurgico.
La prognosi è risultata buona con alti tassi di risoluzione per i due più comuni alimenti responsabili ( riso e soia ) entro i 3 anni di età.
In conclusione, errori e ritardi nella diagnosi per i bambini con enterocolite indotta da proteine alimentari sono comuni e portano molti bambini a doversi sottoporre a esami non necessari e spesso dolorosi.
La diminuzione della temperatura corporea e la trombocitosi rappresentano ulteriori manifestazioni cliniche della sindrome. ( Xagena2009 )
Mehr S et al, Pediatrics 2009; 123: e459-464
Pedia2009 Gastro2009
Indietro
Altri articoli
I fibromi uterini aumentano il rischio di esiti avversi in gravidanza e in ostetricia
Secondo una meta-analisi, i fibromi uterini aumentano i rischi di esiti avversi in gravidanza ed ostetricia in termini di dimensioni,...
L'esposizione prenatale al Fluoro è collegata a problemi neurocomportamentali
Uno studio prospettico di coorte su 229 coppie madre-bambino a Los Angeles ( Stati Uniti ) ha mostrato che...
I fibromi uterini aumentano i rischi di gravidanza e di esiti ostetrici avversi
Una meta-analisi ha evidenziato che i fibromi uterini aumentano i rischi di gravidanza avversa e gli esiti ostetrici; le dimensioni...
L'endometriosi aumenta il rischio di tumori ovarici ed endometriali
L'endometriosi è risultata significativamente associata a rischi più elevati sia per i tumori ovarici che endometriali, ma non è significativamente...
Dispositivo contraccettivo intrauterino a rilascio di Levonorgestrel può aumentare il rischio di cancro al seno
L'utilizzo di un dispositivo intrauterino a rilascio di Levonorgestrel per prevenire la gravidanza ha aumentato il rischio di cancro alla...
La terapia ormonale può aumentare la perdita di peso nelle donne in postmenopausa che assumono Semaglutide
Le donne in postmenopausa in terapia ormonale hanno presentato una maggiore perdita di peso corporeo totale con Semaglutide fino a...
Contraccettivi ormonali combinati: rischio leggermente aumentato di tromboembolia venosa nelle donne che usano contraccettivi ormonali combinati a base di Clormadinone acetato ed Etinilestradiolo
I titolari dell’autorizzazione all’immissione in commercio dei medicinali contenenti Clomardinone acetato / Etinilestradiolo, in accordo con l’Agenzia Europea per i...
Molnupiravir più cure abituali versus cure abituali da sole come trattamento precoce per adulti con COVID-19 ad aumentato rischio di esiti avversi: studio PANORAMIC
La sicurezza, l'efficacia e il rapporto costo-efficacia di Molnupiravir ( Lagevrio ), un farmaco antivirale orale per SARS-CoV-2, non sono...
Opzelura crema a base di Ruxolitinib, un inibitore JAK1/2, per il trattamento della vitiligine non-segmentale
Opzelura, che contiene il principio attivo Ruxolitinib, è un medicinale usato per il trattamento della vitiligine non-segmentale, una malattia che...
Opzelura a base di Ruxolitinib crema 15 mg/g nel trattamento della vitiligine non-segmentale con coinvolgimento del viso in adulti e adolescenti a partire dai 12 anni di età. Approvazione nell'Unione Europea
La Commissione Europea ha concesso l’autorizzazione all’immissione in commercio per Opzelura a base di Ruxolitinib crema 15 mg/g nel trattamento...