Farmaci sperimentali, CD28-SuperMAB: una vita per 2000 sterline
Il 13 marzo 2006, la società statunitense Parexel, in accordo con la società di biotecnologie tedesca TeGenero, aveva dato avvio ad uno studio clinico di fase I presso il Northwick Park Hospital di Londra con l’obiettivo di valutare la sicurezza di un farmaco sperimentale, TGN1412, noto anche come CD28-SuperMAB, nel trattamento delle malattie immunologiche.
Lo studio era stato approvato dall’inglese MHRA ( Medicines and Healthcare Products Regulatory Agency ).
Sono stati arruolati 8 giovani volontari sani, che, per la loro partecipazione allo studio, hanno ricevuto 2000 sterline.
A 6 volontari è stato somministrato TGN1412, mentre a 2 è stato somministrato placebo.
Il farmaco sperimentale ed il placebo sono stati somministrati per iniezione ad intervalli di pochi minuti tra un volontario e l’altro.
Poco dopo aver terminato la somministrazione agli 8 soggetti, il volontario, al quale era stata praticata per primo l’iniezione di TGN1412 ha lamentato una forte cefalea, febbre e dolore intenso.
Poco dopo anche gli altri volontari ai quali era stato somministrato il farmaco si sono sentiti male.
In alcuni dei volontari, TGN1412 aveva scatenato la sindrome da rilascio di citochine, con angioedema, massivo rigonfiamento della cute e delle mucose.
I medici hanno somministrato ai pazienti corticosteroidi per ridurre l’infiammazione ed hanno sottoposto i pazienti a plasma-exchange ( scambio plasmatico ) per rimuovere il farmaco.
Dopo 15 giorni, 4 dei 6 pazienti sono stati dimessi dall’ospedale, mentre per 2 la situazione ha continuato ad essere critica.
A 4 volontari, quelli più gravemente colpiti, è stato comunicato che esiste nel prossimo futuro un’alta probabilità di andare incontro a tumore o a malattie autoimmuni.
A metà luglio, l’immunologo Richard Powell ha riscontrato in uno dei volontari trattati con TGN1412 segni precoci di un tumore linfoide.
TGN1412 è un anticorpo monoclonale umanizzato che agisce come un superagonista legandosi al recettore CD28, con attivazione delle cellule T in assenza del legame con l’antigene. ( Xagena2006 )
Fonte: New Scientist, 2006
Farma2006 Emo2006 Reuma2006 Dermo2006
Indietro
Altri articoli
I fibromi uterini aumentano il rischio di esiti avversi in gravidanza e in ostetricia
Secondo una meta-analisi, i fibromi uterini aumentano i rischi di esiti avversi in gravidanza ed ostetricia in termini di dimensioni,...
L'esposizione prenatale al Fluoro è collegata a problemi neurocomportamentali
Uno studio prospettico di coorte su 229 coppie madre-bambino a Los Angeles ( Stati Uniti ) ha mostrato che...
I fibromi uterini aumentano i rischi di gravidanza e di esiti ostetrici avversi
Una meta-analisi ha evidenziato che i fibromi uterini aumentano i rischi di gravidanza avversa e gli esiti ostetrici; le dimensioni...
L'endometriosi aumenta il rischio di tumori ovarici ed endometriali
L'endometriosi è risultata significativamente associata a rischi più elevati sia per i tumori ovarici che endometriali, ma non è significativamente...
Dispositivo contraccettivo intrauterino a rilascio di Levonorgestrel può aumentare il rischio di cancro al seno
L'utilizzo di un dispositivo intrauterino a rilascio di Levonorgestrel per prevenire la gravidanza ha aumentato il rischio di cancro alla...
La terapia ormonale può aumentare la perdita di peso nelle donne in postmenopausa che assumono Semaglutide
Le donne in postmenopausa in terapia ormonale hanno presentato una maggiore perdita di peso corporeo totale con Semaglutide fino a...
Contraccettivi ormonali combinati: rischio leggermente aumentato di tromboembolia venosa nelle donne che usano contraccettivi ormonali combinati a base di Clormadinone acetato ed Etinilestradiolo
I titolari dell’autorizzazione all’immissione in commercio dei medicinali contenenti Clomardinone acetato / Etinilestradiolo, in accordo con l’Agenzia Europea per i...
Molnupiravir più cure abituali versus cure abituali da sole come trattamento precoce per adulti con COVID-19 ad aumentato rischio di esiti avversi: studio PANORAMIC
La sicurezza, l'efficacia e il rapporto costo-efficacia di Molnupiravir ( Lagevrio ), un farmaco antivirale orale per SARS-CoV-2, non sono...
Opzelura crema a base di Ruxolitinib, un inibitore JAK1/2, per il trattamento della vitiligine non-segmentale
Opzelura, che contiene il principio attivo Ruxolitinib, è un medicinale usato per il trattamento della vitiligine non-segmentale, una malattia che...
Opzelura a base di Ruxolitinib crema 15 mg/g nel trattamento della vitiligine non-segmentale con coinvolgimento del viso in adulti e adolescenti a partire dai 12 anni di età. Approvazione nell'Unione Europea
La Commissione Europea ha concesso l’autorizzazione all’immissione in commercio per Opzelura a base di Ruxolitinib crema 15 mg/g nel trattamento...