Fibromialgia: nessun beneficio dalla supplementazione alimentare con soia


Molti pazienti con fibromialgia fanno ricorso a medicine complementari e alternative e sono dunque necessari studi clinici controllati, appositamente disegnati, per valutare l’efficacia di tali pratiche.

Un gruppo di Ricercatori della Mayo Clinic negli Stati Uniti, ha portato a termine uno studio clinico randomizzato, in doppio cieco, placebo-controllato, coinvolgendo 55 pazienti valutati in un programma di trattamento ambulatoriale per fibromialgia. Questi pazienti sono stati assegnati in maniera casuale a ricevere giornalmente una supplementazione alimentare costituita da un frullato contenente soia o placebo ( caseina ).

Le misure di outcome erano i punteggi alla scala FIQ ( Fibromiyalgia Impact Questionnaire ) e alla scala CES-D ( Center for Epidemiologic Studies Depression Scale ) al basale e dopo 6 mesi di trattamento.

Ventotto pazienti hanno portato a termine lo studio.

L’utilizzo di metodi statistici standard basati su analisi intention-to-treat ha mostrato una diminuzione dei punteggi totali FIQ del 14% nel gruppo soia ( P=0.02 ) e del 18% nel gruppo placebo (P
I punteggi CES-D sono diminuiti nel gruppo soia del 16% ( P=0.004 ) e nel gruppo placebo del 15% ( P=0.05 ) con cambiamenti di punteggi simili nei due gruppi ( P=0.83 ).

I risultati statistici ottenuti utilizzando test di separazione e analisi intention-to-treat non hanno mostrato benefici associati all’uso di soia rispetto all’uso di placebo ( caseina ).
Le supplementazioni alimentari a base di soia o di caseina, combinate con un programma di trattamento multidisciplinare per la fibromialgia, portano a una diminuzione dei sintomi associati alla patologia.
In base a questi risultati è possibile affermare che studi su larga scala tesi a valutare la soia nei pazienti con fibromialgia non sono indicati. ( Xagena2008 )

Wahner-Roedler DL et al, Evid Based Complement Alternat Med 2008; Epub ahead of print


Reuma2008



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