Il test di carico orale di glucosio permette di individuare soggetti con pre-diabete con un rischio aumentato del 400% di sviluppare diabete conclamato entro 5 anni


Uno studio, condotto da Giorgio Sesti, presidente eletto della Società Italiana di Diabetologia ( SID ), insieme ai ricercatori dell’Università Magna Graecia di Catanzaro e dell’Università di Roma Tor Vergata, ha mostrato che è possibile prevedere la comparsa di diabete mellito entro i prossimi 5 anni, anche in soggetti finora ritenuti non a rischio; è sufficiente un test economico e comunemente impiegato, noto come curva glicemica.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism.

Il test da carico di glucosio o curva glicemica è in grado di identificare una nuova categoria di soggetti con pre-diabete, i cosiddetti NGT-con alta glicemia a un’ora, che presenta un rischio aumentato del 400% di sviluppare diabete conclamato entro i successivi 5 anni.

Questa ricerca ha dimostrato che le persone con normale tolleranza glucidica, ma con valori di glicemia maggiori di 155 mg/dl, un’ora dopo l’assunzione di una bevanda contenente 75 gr di glucosio ( test da carico orale di glucosio, OGTT ) hanno un rischio maggiore di sviluppare il diabete mellito di tipo 2, rispetto a quelli con alterata glicemia a digiuno ( IFG ), una condizione considerata a rischio secondo le linee guida internazionali e caratterizzata da un valore di glicemia a digiuno compreso tra 100 e 125 mg/ml.
Dallo studio è emerso che, rispetto ai soggetti con alterata glicemia a digiuno, le persone con normale tolleranza glucidica, ma con valori di glicemia 1 ora dopo carico orale di glucosio maggiori di 155 mg/dl presentano due aspetti patogenetici, tipici del diabete mellito di tipo 2: una riduzione della sensibilità insulinica e una ridotta funzione secretoria da parte delle beta cellule pancreatiche.

I ricercatori hanno seguito per oltre 5 anni un gruppo di soggetti che partecipano allo studio CATAMERI ( CATAnzaroMEtabolicRIskfactors ) e hanno osservato che le persone con normale tolleranza al glucosio, ma valori di glicemia, un’ora dopo il carico orale di glucosio superiori a 155 mg/dl mostravano un aumento del 400% del rischio di sviluppare diabete rispetto ai soggetti di controllo con normale tolleranza al glucosio e valori di glicemia 1 ora dopo carico orale di glucosio inferiori a 155 mg/dl ( NGT con bassa glicemia a un’ora ); il rischio di sviluppare diabete mellito, per le persone con alterata glicemia a digiuno ( IFG ) è risultato invece aumentato del 90%.

L’importanza dello studio dei ricercatori italiani è stato quello di avere fatto emergere una condizione di rischio per il diabete mellito di tipo 2, in un gruppo di persone considerate a basso rischio di diabete secondo le attuali linee guida.
L’utilizzo a scopo diagnostico dei valori della glicemia, 1 ora dall’assunzione di un carico orale standard di glucosio è già consolidato per la diagnosi del diabete gestazionale ( diabete cioè che compare durante la gravidanza ), che rappresenta una condizione di rischio sia per la gestante che per il feto.

Lo studio appena pubblicato fa seguito ad una serie di altre ricerche compiute dal gruppo di Sesti, che hanno dimostrato come questa condizione di elevata glicemia, un’ora dopo carico standard di glucosio, sia associata a un peggiore profilo di rischio cardiovascolare.

Il test di carico orale di glucosio viene eseguito in ambito ambulatoriale e ha costi limitati. ( Xagena2015 )

Fonte: Società Italiana di Diabetologia, 2015

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